Sardegna

Moda, 1700 imprese e export da 25 mln

Confartigianato segue 4 atelier sardi alla Fashon Week di Milano

Redazione Ansa

Abiti, calzature, occhiali, gioielli e accessori, ma anche indumenti da lavoro e articoli tecnici. Sono 1.688 le imprese del "settore moda" che in Sardegna si occupano di tessile, abbigliamento, calzature e di altre numerose produzioni, impiegando oltre 1.800 persone. Il 71,8% della realtà produttiva sarda è rappresentato dalle imprese artigiane (1.212 attività) che offrono lavoro a 1.444 addetti. Sono questi gli ultimi dati sul comparto moda isolano rilevati dall'Osservatorio di Confartigianato Sardegna che dal 23 al 26 febbraio segue alla Fashion Week di Milano quattro imprese sarde della moda femminile: Barbara Pala di Macomer, Pretziada Boot di Santadi, Quattromani di Cagliari e Silvio Betterelli di Macomer.

Nel 2016 le esportazioni sarde del settore moda sono cresciute del 21,3% per un fatturato di 25,4 milioni di euro. Il 78,8% delle esportazioni del settore e riconducibile al comparto tessile-abbigliamento-calzaturiero con 9 mln per la pelle, 6 per l'abbigliamento e 5 per il tessile. Ben quattro milioni sono andati all'occhialeria e uno alla gioielleria, settori cresciuti ognuno del 100%.

L'analisi sulla dinamica dell'export per provincia dice come tra le otto ex province sarde le esportazioni si concentrino principalmente a Cagliari (56,3), seguita da Olbia-Tempio (23,6%). Tra i primi 10 mercati nel 2016, la Tunisia (12,3%), la Francia (12,0%), la Germania (11,0%), Hong Kong (6,4%), Regno Unito (5,7%), Stati Uniti (5,5%) e Russia (4,8%).

La spesa media mensile delle famiglie sarde per articoli di abbigliamento e calzature è di 77,1 euro al mese, equivalenti a 926 euro all'anno. Si stima che sul territorio sardo le oltre 720 mila famiglie spendono complessivamente 667 milioni di euro all'anno per l'acquisto di abbigliamento e calzature, pari al 4,6% dell'ammontare della spesa complessiva per prodotti non alimentari.
   

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