(ANSA) - CAGLIARI, 16 FEB - Le atmosfere, i personaggi, il
respiro lirico di Jean Genet proiettati in un contesto
contemporaneo. E' un ex sala a luci rosse milanese lo sfondo di
"Cinema Cielo" di Danio Manfredini. Lo spettacolo, Premio Ubu
per la regia nel 2004, è in cartellone al Teatro Massimo di
Cagliari il 17 e 18 febbraio alle 21 e alle 19, inserito nella
programmazione di Sardegna Teatro, Teatro di rilevante interesse
culturale (Tric). Nel buio della sala si aggira lo spirito
inquieto del poeta, scrittore e drammaturgo francese che ha dato
dignità letteraria a una umanità ai margini condannata
all'oscurità. Il romanzo di Genet "Nostra Signora dei fiori"
diventa così la partitura sonora di un film immaginario,
invisibile, che scorre sulla quarta parete mentre in un gioco di
specchi gli spettatori diventano il riflesso del pubblico del
Cinema Cielo.
Un rimando continuo fra platea e scena, vita e arte in un
dialogo fra cinema e teatro. In scena oltre a Manfredini,
Patrizia Aroldi, Vincenzo Del Prete, Giuseppe Semeraro. "Ho
cercato di far trapelare l'universo poetico che ho
interiorizzato attraverso la frequentazione delle opere di Genet
- sottolinea l'attore e regista lombardo - incarnandolo al di là
delle parole. Genet è sempre attuale, la sua modalità nello
scrivere è vicina alla poesia e quindi immortale". Lo spettacolo
è ispirato al Cinema Cielo di Milano, una sala a luci rosse ora
chiusa, e mette una lente d'ingrandimento su un'umanità per la
quale il sesso è bisogno, evasione, merce, voglia di compagnia e
fantasma d'amore. Lo sguardo è rivolto alla sala
cinematografica, lo spettatore spia le presenze che abitano il
luogo. Il sonoro del film che scorre è liberamente ispirato al
romanzo di Genet e racconta di Louis che tutti chiamano Divine,
dei suoi amanti e di Nostra Signora dei Fiori, seducente
assassino. (ANSA).
"Cinema Cielo", quando sesso è bisogno
Al Massimo di Cagliari doppio appuntamento di Sardegna Teatro