Sardegna

Dramma di Zanda, ombre su organizzatori

Moglie accusa, "stava bene, non c'era più la segnaletica"

Roberto "Massiccione" Zanda in gara in Canada (foto di Bianca Gregu)

Redazione Ansa

"Roberto Zanda per diverso tempo ha percorso lo stesso tratto avanti e indietro nel tentativo di trovare il tracciato di gara. Non era più presente la segnaletica, dice. Il suo Gps mostra uno strano avanti e indietro ad un certo punto anche a 10 miglia orarie. Chiedo all'organizzazione di fornirne una spiegazione. Roberto stava a 20 miglia dal primo ed era in splendida forma. Come mai la segnaletica non c'era più? E se non era in splendida forma come mai al check-point precedente non è stato visitato?".
    Sono gli interrogativi che si pone sulla sua pagina Facebook, Giovanna Caria, la compagna di Roberto "Massiccione" Zanda, l'ironman cagliaritano ricoverato da diversi giorni nell'ospedale di Whitehorse in Canada a causa del congelamento di mani e piedi mentre partecipava alla Yukon Artic Ultra, la maratona in solitaria sulle nevi del Canada dove il termometro scende anche a -50 gradi.
    Giovanna Caria ora si trova in Canada, in ospedale con Roberto. I medici stanno tentando in tutti i modi di salvargli piedi e mani, utilizzando sofisticati macchinari e farmaci di ultima generazione.
    Si attende il possibile trasferimento all'ospedale di Vancouver, intanto i familiari di Roberto sollevano dubbi sull'operato degli organizzatori della competizione.

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