Sardegna

Dopo 30 anni apre strada dell'Anglona

Lunedì 5 l'inaugurazione per un'arteria attesa da tempo

Redazione Ansa

Dopo oltre trent'anni di attesa, la "strada dell'Anglona" è realtà. Il 5 febbraio l'amministratore straordinario della Provincia di Sassari, Guido Sechi, inaugurerà la fondamentale arteria stradale, per lustri simbolo di inconcludenza della pubblica amministrazione.

Nulvi, il centro più importante di tutta la regione storica che fa da cerniera tra la provincia sassarese e l'alta Gallura, riprende finalmente a sperare: l'apertura di quella strada rappresenta per il paese un'opportunità straordinaria, dato che ridurrà drasticamente la distanza con Sassari. Nuovi flussi turistici ridarebbero ossigeno ai programmi dell'amministrazione contro lo spopolamento e la trasformazione del centro abitato in un dormitorio per una popolazione sempre più adulta, con i giovani costretti a cercare lavoro altrove.

Tra imprese fallite, progetti accantonati, soldi difficili da reperire, la strada dell'Anglona si era fermata ormai da oltre quindici anni all'uscita di Sassari dal quartiere residenziale di Serra Secca, alle pendici delle alture all'ingresso di Osilo, sovrastate dal castello dei Malaspina. Il secondo lotto ora è stato completato, sebbene non siano mancati anche in questo caso disguidi e ritardi, e il giorno dell'inaugurazione sarà aperto al traffico veicolare. Si tratta del tratto che va dal quadrivio tra Osilo, Sassari e le frazioni di San Lorenzo e Santa Vittoria sino a Nulvi, attraverso tre nuovi viadotti grazie ai quali si congiunge con la statale 127 alle porte del paese.

Pensata 30 anni fa dalla Provincia di Sassari su impulso dell'allora assessore Nuccio Cargiaghe, nulvese, la strada ha avuto una storia assai travagliata, tra problemi finanziari, burocratici e legali che ne hanno rallentato la realizzazione.

Un vero e proprio ostacolo allo sviluppo del territorio, dato che sarebbe dovuta servire già all'epoca per alimentare le velleità turistiche dell'Anglona, della bassa valle del Coghinas e delle terme di Casteldoria, di proprietà della Provincia.
   

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