Sardegna

Cagliari ricorda Nereide Rudas

Convegno sulla psichiatra di fama internazionale

Redazione Ansa

di Stefano Ambu

Nereide Rudas raccontata da chi la conosceva bene. E da chi ha preso il testimone e continua a essere ispirato dal suo pensiero e oggi ne fa tesoro nel mondo del diritto, del giornalismo, della ricerca. Con una consapevolezza: gli studi e le battaglie della psichiatra sarda hanno spianato la "strada rosa" in tempi difficili e soprattutto contrassegnati da un dominio pressoché assoluto della figura maschile.

A un anno dalla sua scomparsa l'aula magna del Rettorato ospita oggi un convegno dedicato proprio alla presidente della Società italiana di Psichiatria forense, autrice e coautrice di varie pubblicazioni: una coraggiosa pioniera che aveva iniziato a studiare medicina in un'epoca in cui il campo era precluso alle donne. Una giornata di approfondimenti fortemente voluta da Giulia giornaliste Sardegna e appoggiata da altre importanti associazioni come Lamas e SardegnaSoprattutto.

"Ho conosciuto Nereide negli anni Settanta - ha raccontato Annalisa Diaz, Centro di documentazione e studi delle donne - lei era la mia docente al corso di Psicologia che frequentavo. Eravamo due donne emancipate entrambe impegnate politicamente, lei faceva parte dell'Unione donne italiane, io frequentavo un collettivo femminista". Fermento e lotte. ""Nereide era più avanti - ha detto - profonda conoscitrice di Gramsci, sapeva della sua convinzione che la psicologia potesse svolgere un ruolo fondamentale se fosse stata più attenta ai processi attraverso i quali l'ideologia viene interiorizzata e diventa parte integrante del modo di essere e di vivere".

Un'eredità che entra anche in tribunale. "Ho avuto l'onore di essere amica di Nereide Rudas - ha detto all'ANSA Cristina Ornano, magistrata della Procura di Cagliari - l'ho conosciuta durante lo svolgimento della mia attività di magistrato. Ero impegnata nella formazione. Lei tenne una meravigliosa lectio magistralis. Dal 2008 strutturammo un servizio psichiatrico forense a stretto contatto con il tribunale: un'esperienza che sopravvive, battezzata proprio da Nereide".

Ma non solo. "Era anche una grande intellettuale - ha continuato Ornano - nell'ultimo libro ha parlato degli stereotipi sulla visione del matriarcato sardo in cui donne e bambini vengono rispettati. Lei con grande franchezza, basandosi su realtà scientifica e statistica, ha detto che il fenomeno della violenza esiste in Sardegna come nelle altre realtà.

E ha rimarcato la necessità di riconoscere la violenza. Perché solo riconoscendola, si può combattere. Una lezione molto importante anche per la mia attività di magistrato". I lavori sono cominciati questa mattina con una serie di tavole rotonde legate al contributo di Ridas come intellettuale e anticipatrice di temi attualissimi. Nel pomeriggio spazio agli approfondimenti relativi ai suoi studi di psichiatria.

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