Sardegna

Consiglio, "meno leggi ma più qualità"

Ganau difende Assemblea e rilancia su modifica regole elettorali

Seduta congiunta Consiglio regionale-Cal

Redazione Ansa

Ventisette leggi approvate, 55 le proposte presentate, 407 interrogazioni, 103 mozioni, 65 interpellanze, 11 ordini del giorno: ecco i numeri dell'attività nel 2017 del Consiglio regionale che si è riunito 63 volte (77 nel 2016) per una durata complessiva di 170 ore e 38 minuti. Meno convocazioni equivalgono a meno produttività? "Se guardiamo al numero di sedute e riunioni consiliari sì, ma in termini di qualità quest'anno è superiore ad altri anni", ha spiegato il presidente dell'Assemblea sarda, Gianfranco Ganau, illustrando l'annuale report.

Tra le leggi approvate, Ganau ha ricordato "quella sul riordino delle compagnie barracellari e della rete ospedaliera, la legge sul turismo, gli interventi per il settore ovicaprino, la legge sull'ente di gestione delle acque". E poi, "la legge per l'introduzione della parità di genere nella legge elettorale che consentirà di avere un maggior numero di donne nella prossima Assemblea". E le altre modifiche? "C'è ancora il tempo per migliorarla".

Le commissioni consiliari si sono riunite 200 volte, 12 gli uffici di presidenza. Tra le attività istituzionali più rilevanti Ganau ha citato il convegno organizzato per il settantesimo anno dalla morte di Gramsci, la seduta congiunta sulla violenza di genere con il capo della polizia Gabrielli e il convegno sul dramma della Moby Prince.

VITALIZI? SI ASPETTA UNA LEGGE NAZIONALE - "E' stato un anno impegnativo caratterizzato da atti con caratteristiche riformatrici e strutturali". Così il presidente dell'Assemblea sarda, Gianfranco Ganau, alla presentazione del bilancio sui lavori del Consiglio nel 2017. Dopo aver illustrato i numeri dell'anno scorso, e aver precisato che resterà il tempo per metter mano alla legge elettorale, Ganau ha precisato che "non è attesa nessuna legge sui vitalizi: abbiamo aspettato una legge nazionale che desse gli indirizzi su cui intervenire in modo omogeneo, prima di fare azioni che si prestano a ricorsi e controricorsi, ad essere impugnate, a fare atti che non avrebbero nessun effetto".

Quindi, ha ribadito, "aspettiamo una legge nazionale di riferimento che serva a tutte le regioni per intervenire sul pregresso, cosa non semplice". Il massimo rappresentante dell'Assemblea sarda ha anche ricordato di aver firmato per indire il referendum per l'inserimento del principio di insularità in Costituzione. "E' una battaglia sacrosanta - ha chiarito - Siamo in un'Isola e questo comporta condizioni di arretratezza rispetto al continente europeo. Noi non abbiamo mai ricevuto un riconoscimento in tal senso, quindi non godiamo di quelle agevolazioni e di politiche mirate che servono per colmare il gap".

Quanto all'ipotesi di una rivisitazione dello statuto, "ho qualche perplessità - ha sottolineato Ganau - se togliamo il tema del riconoscimento della lingua sarda che è giusto, non ho trovato condizioni che giustifichino un percorso difficile e complesso di modifica dello Statuto regionale in una condizione che non è favorevole alle situazioni di specialità in genere. Io ci penserei molto prima di rimetterci mano".

Al limite, ha indicato, "il tema sia quello della realizzazione di ciò che lo Statuto prevede e che non è stato compiuto pienamente: in termini di atti di trasformazione in decreti legislativi del contenuto dello Statuto noi siamo indietro rispetto a tutte le altre regioni a Statuto speciale, visto che abbiamo fatto 12 interventi contro i 72 del Trentino Alto Adige".

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