Sardegna

Gelo Soru-PdS su alleanza per elezioni

Videomessaggio Sedda, più coerenza, rispetto e democrazia"

Redazione Ansa

E' gelo tra Renato Soru e il PdS dopo la direzione del Pd ad Oristano, dove i democratici hanno preso tempo per decidere sulle alleanze in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo. L'europarlamentare ed ex segretario sardo del Pd non ha chiuso totalmente la porta all'apparentamento con gli indipendentisti guidati da Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda, ma ha storto il naso, guardando più favorevolmente ad una nuova intesa con il Partito Sardo d'azione.

"Ci preme fare delle alleanze con dei partiti che dimostrino coerenza e con dirigenti politici che dimostrino coerenza e che non saltano da una parte all'altra in continuazione", aveva detto Soru al termine della direzione dem. Immediata la replica, su Facebook, da parte del presidente PdS, Franciscu Sedda che in un video ha augurato a Soru che nella notte i re magi abbiano portato all'ex segretario tre doni: "la coerenze, il rispetto e la democrazia".

"Più coerenza perché, legittimamente ,vorrebbe in coalizione con il Pd il Partito Sardo d'Azione, che però da più di 10 anni è in coalizione con il centrodestra. Non capisco però a questo punto perché prendersela con il PdS o fare tante puntualizzazioni rispetto ad un'ipotesi di accordo fra il PdS e il Pd. Più rispetto per un partito che quattro anni fa ha fatto una scelta non scontata, rischiosa e per cui ancora oggi molti ci criticano e che tuttavia portiamo ancora avanti - aggiunge Sedda - e quella scelta è l'alleanza fatta con il centrosinistra per formare una coalizione di centrosinistra e indipendentista".

Infine "più democrazia, perché il Pds ha detto che non accetta che ci sia qualcuno che metta dei veti, a priori e di tipo personalistico, rispetto all'ipotesi che una figura del partito dei Sardi possa candidarsi alla guida di una futura coalizione. La democrazia non la si può soltanto pretendere la si deve anche praticare - conclude Sedda - e forse bisogna iniziare ad abituarsi al fatto che tutti i sardi verranno chiamati a decidere se vogliono una repubblica di Sardegna migliore di uno Stato in cui stanno vivendo oppure se continuare così".
   

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