Sardegna

Allarme pastori, crolla prezzo agnello

Coldiretti, annata si conferma tra le peggiori di sempre

Redazione Ansa

Crolla il prezzo dell'agnello. Dopo una lieve ripresa culminata con un 4,70 centesimi al chilo a peso vivo pagato al pastore, intorno al 15 dicembre, il costo è improvvisamente precipitato a 3 euro prima di Natale e sta continuando a scendere fino a 2,80 euro/kg.

"Un ulteriore colpo per l'economia pastorale al termine di un anno che si conferma tra i peggiori mai vissuti in campagna - commenta il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - Una stagione da archiviare quanto prima con il prezzo del latte ai minimi storici, 50-60 centesimi al litro, nevicata straordinaria a gennaio, siccità lunghissima e pesantissima, oltre ai premi comunitari perennemente in ritardo". La vendita degli agnelli rappresenta per i pastori la prima entrata della nuova annata agraria che arriva dopo l'estate e l'autunno quanto le pecore sono in asciutta e quindi per l'azienda ci sono solo delle spese per il sostentamento del bestiame.

"Anche le pecore stanno cominciando l'annata non in ottime condizioni perché - spiega Saba - sono venuti a mancare i pascoli e gli allevatori con le tasche vuote non hanno potuto surrogare adeguatamente con mangimi e foraggio. Per questo, oltre alla produzione di meno latte, anche gli agnelli sono più piccoli e necessitano di più tempo per crescere".

"Dopo i prezzi bassissimi del 2016 quest'anno il costo dell'agnello sembrava in ripresa, invece - conferma il presidente regionale di Coldiretti Battista Cualbu - è arrivato l'improvviso crollo di 1,70 euro in pochi giorni: dai 4,70 euro/Kg a 3 euro prima di Natale. E con la ripresa delle macellazioni sta continuando a scendere, siamo a 2,80 euro. Un crollo difficile da capire e interpretare che merita di essere analizzato in modo trasparente e con dati alla mano. Serve un accordo di filiera partendo dal presupposto che senza i pastori verranno a mancare anche i macelli".
   

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