Sardegna

Longevità: esperti a confronto

Pili, no a 'parole trappola' che discriminano in base all'età

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 13 DIC - Nonnino, nonnetta, cariatide, mummia. "Non sono che alcuni esempi di 'parole trappola' usate per racchiudere l'anziano ed emarginarlo", spiega Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità.
    Un lessico discriminatorio verso individui in ragione della loro età. "Vista quasi come un insulto, una colpa, una stortura da correggere rincorrendo il mito del 'giovanilismo' a tutti i costi - spiega l'esperto - il linguaggio penalizzante è figlio di questa cultura ingiusta, l'Ageismo, forma di pregiudizio e svalorizzazione".
    Passa anche e soprattutto il superamento di questo concetto per Pili, la promozione dell'invecchiamento attivo, filo conduttore di una conferenza che si è svolta a Cagliari allo Ierfop. L'incontro ha messo a confronto esperti della Comunità Mondiale della Longevità e della Repubblica di Bielorussia, con la collaborazione del Consolato Onorario in Sardegna della Repubblica di Bielorussia. "Il nostro impegno è combattere la tendenza a considerare la persona che ha raggiunto un traguardo anagrafico, quasi senza valore. Il linguaggio - avverte l'esperto - può sollevare barriere mentali, gli stereotipi alimentano il razzismo. Termini, o espressioni quali 'Tanto era vecchio', 'non dimostri gli anni che hai', 'devi fare qualcosa per tenerti giovane', 'hai un aspetto giovanile' - sono cliché che presuppongono una concezione a dir poco triste della vecchiaia". (ANSA).
   

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