Sardegna

Sciopero medici: alta adesione Sardegna

Presidio a Cagliari, faro puntato anche su effetti riforma

Redazione Ansa

Non c'è solo il definanziamento del sistema sanitario nazionale tra le ragioni che hanno portato in piazza a Cagliari medici e veterinari della Sardegna per lo sciopero di 24 ore indetto dai sindacati di categoria in tutta Italia. Parlando di un'adesione altissima, con punte del 90%, le sigle puntano il dito contro la recente riforma della rete ospedaliera sarda e attaccano la Regione a loro dire "sorda" alle richieste avanzate.

Non a caso il presidio che ha accompagnato l'astensione dal lavoro, si è svolto davanti all'assessorato regionale della Sanità. "Il ministero dell'Economia e Finanza non si è ancora espresso su alcune parti di questa riforma e quindi l'assessorato non ha fatto la delibera che dice dove sono le strutture e i posti letto - spiega Susanna Montaldo dell'Anaao - ci saranno delle problematiche serie perchè si diluiscono i posti letto ma non si aumentano sul territorio. E ci sarà il rischio di ricoveri impropri".

Maria Luisa Boi, coordinatrice Uil Fps medici, fa il punto su contratto. "E' bloccato dal 2008 e il governo non riesce a trovare i soldi per finanziarlo. Senza rinnovo, rimangono fermi al 2008 tutti gli stipendi, gli incentivi e quindi chiaramente tutta la dirigenza è demotivata.

In secondo luogo, non si sta neanche finanziando in maniera opportuna il sistema sanitario nazionale per quanto riguarda gli adempimenti legati ai nuovi Lea, e quindi a farne le spese saranno soprattutto i cittadini. E se il governo fa orecchie da mercante, a livello regionale ugualmente non abbiamo dei buoni rapporti di contrattazione. La Regione - denuncia - ci ha chiuso le porte in faccia nonostante le richieste di istituzione di tavoli di coordinamento per le trattative legate alle voci dei diversi contratti".
   

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