Sardegna

Donne, andare oltre la doppia preferenza

Luisa Marilotti, vinta una battaglia ma ora pronte a 'scalate'

Redazione Ansa

di Roberto Murgia

La strada verso la parità di genere è lunga, e la doppia preferenza approvata due settimane fa dal Consiglio regionale della Sardegna costituisce solo un primo passo. "Un atto doveroso, un adempimento giuridico", spiega all'ANSA Luisa Marilotti, ex consigliera regionale di parità e analista di risultati elettorali. "Non ci è stata fatta alcuna concessione, né ci è stato regalato nulla, e quando è arrivato il via libera dell'Aula non abbiamo esultato, semmai tirato un sospiro di sollievo".
Marilotti è autrice, assieme a Franca Mandis, di un dossier sulle ultime amministrative nell'Isola molto citato tra i banchi dell'Assemblea sarda nei giorni della discussione sullo stralcio. Lo studio certifica la crescita esponenziale di consigliere comunali (fino al 42,58%, 109 donne contro 147 uomini) nei quindici Comuni con più di cinquemila abitanti dove si è votato con la doppia preferenza.
"Per arrivare a questo - ricorda - sono stati importanti anni di battaglie dei movimenti femminili. Adesso qualcuno dice che ci siamo accontentate, e prestate al fatto che il Consiglio regionale archivierà la legge elettorale senza discutere la riforma". Ebbene, "non si può addebitare a noi il fatto che 56 consiglieri maschi non riescano a mettersi d'accordo, noi abbiamo fatto la nostra parte con la doppia preferenza". Consapevoli, puntualizza Marilotti, che "non è sufficiente per rimuovere gli ostacoli economico-sociali che si frappongono a una effettiva parità". Come superarli? "Lavorando per garantire la partecipazione delle donne in ogni sede - chiarisce - nei vertici dei sindacati, negli enti strumentali, nelle Fondazioni, nei partenariati e nei Cda".
Questa è la via da percorrere, e aver inserito lo stralcio nella legge elettorale è un inizio. Che potrebbe spiegare i suoi effetti in modo meno incisivo di quanto si pensi, avverte l'ex consigliera di parità. Perché? "Dopo la bocciatura della doppia preferenza nel 2013, gli sforzi fatti per inserirla in agenda, le resistenze, a un certo punto il Consiglio propone di aggiungere allo stralcio la norma che prevede la parità perfetta nella composizione delle liste".
Qualcosa che "noi non abbiamo richiesto, e che garantisce una parità apparente, riducendo l'efficacia della norma sulla doppia preferenza attraverso un meccanismo che frantuma il voto". In una situazione del genere, argomenta Marilotti, "bisogna sostenere le candidature di donne che perseguono un'ottica di genere, che lavorino per il cambiamento della condizione femminile e per il miglioramento del benessere di tutti".
Insomma, "non donne purché sia". Ma la parità, osserva infine l'esperta, passa anche attraverso l'elettorato attivo. "Negli ultimi anni abbiamo riscontrato un astensionismo forte delle donne, che ha superato quello maschile, dobbiamo fare in modo che ritornino a votare". Come? "Mettendo in campo politiche serie a loro favore, ad iniziare dal lavoro", indica con sicurezza l'ex consigliera di parità.

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