Sardegna

Calcio: il Cagliari non conosce pareggi

Quattro vittorie e otto sconfitte in questo campionato

Redazione Ansa

Cinque sconfitte consecutive, crisi, polemiche e primo allenatore saltato in serie A. E una partita, come quella di ieri con il Verona che, in caso di sconfitta (ma anche di pareggio) avrebbe riaperto le porte dell'inferno. E invece è bastato un gol, quello della vittoria realizzato a cinque minuti dalla fine da Faragò, per dare una ridimensionata a tutto.
    Basta guardare la classifica: Cagliari a dodici punti, sei sopra la terzultima. La media è quella di un punto a partita.
    Ma, dicono le cifre, sembra che basti. È un Cagliari che continua a fare di tutto pur di non pareggiare: il bottino accumulato finora è il frutto di quattro vittorie e otto sconfitte. Nella gestione Lopez perfetta parità: due vittorie e due ko. Nel minicampionato con squadre più o meno dello stesso livello, dalla metà classifica in giù, il Cagliari ha vinto quattro partite (Crotone, Spal, Benevento e Verona) e ne ha perso tre (Chievo, Sassuolo, Genoa). Con le altre è sempre rimasta a secco.
    Anche in proiezione sono dati che dovrebbero essere incoraggianti. Ma c'è un primato che invece incoraggiante non è: il Cagliari è finora la squadra che sbaglia più rigori, ben tre su quattro tentativi. Eppure suona strano dal momento che la stagione era iniziata con una vittoria in Coppa Italia ottenuta con i tiri dal dischetto contro il Palermo. E in quell'occasione era stato un perfetto quattro su quattro: implacabili, insieme a Cop e Cossu, anche Sau (tiro alto col Benevento) e Cigarini (conclusione ribattuta ieri da Nicolas). L'altro errore della stagione è quello storico di Farias (primo penalty concesso con la Var) respinto da Buffon all'esordio stagionale. Unica soddisfazione: Joao Pedro contro il Genoa. Proprio il brasiliano è il primo rigorista. Ma mancava in tutte le altre occasioni nelle quali al Cagliari è stata concesso il tiro dagli undici metri.
    Le soddisfazioni maggiori arrivano dai giovani: Romagna (1997), Barella (1997, sesto nella classifica nazionale per palloni recuperati) e Faragò (1993) sono i più convincenti.

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