Sardegna

Sardegna: manovra da oltre 7,7 mld

Disavanzo sanitario scende, aumentano le entrate tributarie

Redazione Ansa

La Manovra Finanziaria per il 2018 della Regione Sardegna è di 7,792 miliardi di euro, ma con con le partite di giro, contabili e i mutui, arriva a quota 9,2 miliardi. Le entrate tributarie crescono del 2%, cioè da 126 milioni a 6,150 miliardi per 2017 e a 6,276 per il 2018.

Circa la metà delle risorse andranno per la sanità, 3,488 miliardi rispetto ai 3,389 dello scorso anno, con un disavanzo stimato di 122 milioni nel 2018 e di 235 milioni nel 2017, mentre per il 2019 si conta di scendere a 50 milioni. I dettagli del provvedimento già varato dalla Giunta, sono stati illustrati dal governatore Francesco Pigliaru e dall'assessore al Bilancio Raffaela Paci.

Nella Manovra 2018 non ci sarà alcun aumento sulle tasse: l'Irap resta ferma al 2,93%, al di sotto dell'aliquota media delle altre Regioni che arriva al 3,9%: la differenza sono 100 mln che restano alle imprese, secondo la stima della Regione. L'Irpef è confermata all'1,23%, rispetto all'1,72% della media italiana e al 2,03 della Campania: in questo caso 130 milioni rimangono per le famiglie sarde.

Tra le voci principali vengono iscritti in bilancio, in attesa dell'accordo con lo Stato che si sta negoziando in queste settimane, i 684 milioni di accantonamenti, i 600 mln del fondo unico degli enti locali e i 72 mln del costo del Consiglio regionale, che potrà decidere come usare i 40 mln lasciati liberi da impegni (lo scorso anno erano 25 mln). Ad oggi il debito delle Sardegna è pari a circa un miliardo di euro rispetto al miliardo e 373 milioni dell'anno di avvio di questa legislatura, il 2014.

Pigliaru ha sottolineato l'impegno della Giunta per approvare la Finanziaria nei tempi previsti, evitando così l'esercizio provvisorio, e ha lanciato un appello alla responsabilità di tutto il Consiglio. "Non è una proposta blindata e sono sicuro che l'Aula interverrà con segnalazioni assolutamente migliorative - ha chiarito - sui tempi deciderà il Consiglio ma credo sia importante non disperdere l'opportunità di approvare la Manovra entro dicembre". "Se si andasse al varo ad aprile - ha spiegato l'assessore Paci - la macchina amministrativa partirebbe in forte difficoltà".

I DETTAGLI DELLE RISORSE - "Una Sardegna in ripresa": è questo il leit motiv della finanziaria 2018 secondo la Giunta regionale, che sottolinea la crescita dello 0,6% del Pil nel 2016, stimato in ascesa anche per il 2017 e il 2018, la frenata del tasso di disoccupazione (15%) e la forte spinta del turismo e dell'export, in particolare nell'agroalimentare e, più in generale, la ripresa della fiducia di imprese e famiglie. La Manovra abbraccia un pò tutti i settori: 156 milioni vanno all'istruzione, con il potenziamento del programma Iscol@, la lotta alla dispersione scolastica e la formazione degli insegnanti.

Cultura e sport: 73 milioni per la valorizzazione dei Giganti di Mont'e Prama ma anche per le industrie creative, le residenze artistiche e un piano straordinario di scavi archeologici. Cinquantacinque milioni al turismo per l'allungamento della stagione, l'attivazione di sistemi di iperconnessione con i visitatori e la valorizzazione dei tratti identitari dell'isola. Con 50 milioni destinati all'edilizia si lavorerà a un piano di manutenzione degli alloggi di Area, ex Iacp, all'efficientamento energetico degli edifici pubblici e a nuovi progetti di housing sociale. Seicentoventisette milioni vanno alle politiche per l'ambiente e con un piano di investimento da 17 milioni saranno acquistati moderni mezzi multiuso per il potenziamento del sistema regionale della Protezione civile nelle attività di prevenzione e gestione dei rischi (incendi, alluvioni, smottamenti).

Quindi risorse per le bonifiche dei siti inquinati, gestione dei rifiuti, contrasto all'erosione costiera. La politica per i trasporti può contare su 554 milioni: fra le priorità, oltre alla continuità territoriale aerea (per ora vengono conteggiate le risorse stanziate per i bandi censurati dall'Ue) e marittima, la mobilità urbana, le reti ciclabili, l'interconnessione fra hub portuali e aeroportuali, il potenziamento e l'integrazione dei collegamenti su ferro e gomma. Trecentoquarantasei milioni sono destinati alle politiche sociali e alla famiglia: servizi per la prima infanzia, strutture per i servizi sociali e reddito di inclusione le priorità.

Alla Sanità il maggior gettito, 3,488 milioni: oltre a garantire i Lea, saranno riorganizzate le cure territoriali, attuata la riforma della rete ospedaliera e il piano di riqualificazione e riorganizzazione del sistema sanitario regionale mediante il monitoraggio delle spese e la valutazione globale dei livelli essenziali di assistenza. Per lo sviluppo economico ed energia ci sono 134 milioni: innovazione, sviluppo tecnologico, internazionalizzazione per rendere sempre più competitivo il "Sistema Sardegna" e poi metanizzazione e mobilità elettrica.

Per lavoro e formazione sul piatto 124 milioni: lavoratori socialmente utili, Parco Geominerario, lista speciale tutelata dalla legge 42 i principali destinatari. Agricoltura (186 milioni) e pesca (158) puntano su politiche di sostegno al settore agricolo e alimentare, sostegno all'ovicaprino, bandi per la pesca e lotta alla peste suina africana che si vuole completamente radicare in tempi brevi.

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