Sardegna

A scuola di finanza per evitare trappole

Banco Sardegna e Ufficio scolastico insieme per focus studenti

Redazione Ansa

Avere la consapevolezza sui prodotti finanziari, conoscerli e confrontarli riacquistando fiducia su chi conosce bene il mercato piuttosto che affidarsi a chi promette rendimenti alti in un contesto che non è più quello di una volta. E' il messaggio che arriva dall'incontro "EconomiAscuola" organizzato a Cagliari e Sassari dal Banco di Sardegna in collaborazione con la Regione, l'Ufficio scolastico regionale e la Fondazione per l'educazione finanziaria e il risparmio.

Nel capoluogo sardo gli studenti di cinque classi degli indirizzi turistico e ragioneria dell'istituto Einaudi di Senorbì hanno discusso di moneta elettrica e pagamenti del futuro in occasione della presentazione del protocollo d'intesa per l'educazione finanziarie nelle scuole anche attraverso l'alternanza scuola-lavoro. "E' illusorio pensare che il risparmio possa dare risultati strabilianti - ha ammonito il presidente del Banco Antonello Arru rivolgendosi ai giovani - a chi vi promette di triplicare l'investimento dovete ridergli in faccia".

Sulla stessa linea il direttore generale dell'istituto di credito Giuseppe Cuccurese. "Oggi, con i tassi di interesse ai minimi storici, è chiaro che riuscire a fare degli investimenti che diano un profitto interessante è difficile - ha spiegato - quindi bisogna quasi diventare degli esperti o comunque fidarsi. Ma occorre stare un pò al passo coi tempi, tenere gli occhi bene aperti e i piedi per terra. Con uno scenario di tassi di interesse bassi, quando si trova qualcuno che offre un prodotto che è assolutamente fuori mercato è chiaro che si rischia. Tutti dobbiamo renderci conto che il passato è finito - ha chiarito Cuccurese - e che quello che si guadagnava e si faceva una volta oggi non è più possibile".

Secondo la dg della Fondazione, Giovanna Roggio Robutti, "tutte le ricerche internazionali dicono che gli italiani, sia gli adulti che i giovani, sono più indietro rispetto ad altri Paesi. C'è un gap da recuperare e lo facciamo nelle scuole insieme al ministero dell'Istruzione, a partire dalle scuole dell'infanzia. Bisogna capire che il denaro è uno strumento di benessere indispensabile ma bisogna saperlo usare, quindi occorre informarsi come accade per ogni altro servizio".

"L'obiettivo non è fare degli studenti maghi della finanza - ha sottolineato il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani - ma dare spunti per un'educazione critica". In poche parole, come ha spiegato il capo di gabinetto dell'assessore regionale dell'Istruzione, Andrea Dettori, "far acquisire uno spirito critico e la consapevolezza delle scelte agli studenti per migliorare la loro vita".

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