Sardegna

Teatro: arriva in Sardegna "Io Emanuela"

Piece sulla poliziotta sarda Loi uccisa in strage via D'Amelio

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 3 OTT - Arriva in Sardegna 'Io Emanuela', spettacolo teatrale sulla storia di Emanuela Loi, la poliziotta di Sestu che perse la vita a 24 anni nell'attentato al giudice Borsellino e alla sua scorta.
    Lo spettacolo sarà in scena dal 4 al 13 ottobre in cinque teatri. Il 9 ottobre, giorno del suo cinquantesimo compleanno la squadra di Progetti e Regie che ha prodotto lo spettacolo, sarà a Sestu, suo paese natale, dove sarà rappresentato nella sala Consiliare del Comune. Ma prima sarà messa in scena a Dorgali, Teatro del Centro Polivalente (4 ottobre); Sant'Antioco, Palazzo Comunale (7); poi ancora Cagliari, Teatro Massimo (11); Mogoro, Teatro della fiera permanente (13).
    Cinque le tappe della tournée della pièce, tratta dal libro di Annalisa Strada. In tutte le location nella medesima data vi sarà anche una replica al mattino riservata agli studenti delle secondarie di secondo grado e agli studenti delle terze della secondaria di primo grado.
    Nel toccante monologo Laura Mantovi racconta, in prima persona la vita di Emanuela, dal concorso per entrare in Polizia fino a quel maledetto 19 luglio 1992. E' la prima volta che lo spettacolo sarà rappresentato in Sardegna grazie al contributo di Regione, Fasi Italia e Circolo Sardo di Brescia. Produzione Progetti e Regie, regia di Sara Poli, testo di Annalisa Strada, riduzione teatrale Sara Poli e Laura Mantovi.
    La pièce approda in Sardegna a 11 mesi dal debutto, il 20 ottobre 2016 al Piccolo Teatro Libero di San Polino. "Io, Emanuela, raccontato nella terra della giovane poliziotta sarda morta con i colleghi Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli per proteggere la vita del giudice Paolo Borsellino è un gesto dovuto verso tutti coloro che ogni giorno si battono per la legalità. Per non dimenticarli - sottolinea Sara Poli - lo staff di Progetti e Regie incontrerà tante persone di diverse generazioni pronte a fare memoria attraverso l'emozione condivisa". (ANSA).
   

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