Sardegna

Calcio: Cagliari nella tana del Napoli

"Ce la giochiamo". Nei rossoblù recuperano Farias e Pavoletti

Redazione Ansa

Il Cagliari recupera Farias e l'ex Pavoletti per la trasferta di domenica con il Napoli. Ma nessuno dei due probabilmente sarà in campo dall'inizio (ore 12:30) nella sfida quasi impossibile con la squadra di Sarri: per fermare i partenopei l'allenatore Rastelli è pronto a infoltire il centrocampo e a rinunciare al suo classico 4-3-1-2.

Davanti dovrebbe esserci solo Sau, aiutato da Joao Pedro. Con il trequartista chiamato a giocare molto vicino alla linea dei centrocampisti. Il mister non svela la formazione in anticipo, ma non ha dubbi: ha già deciso. Niente nomi, anche se la strategia di gara sembra chiara: chiudere gli spazi, evitare di far giocare il Napoli e prevenire le verticalizzazioni in velocità. "Dobbiamo essere sempre compatti - ha spiegato il tecnico anticipando il tema tattico della gara - sia quando saliamo a pressare, sia quando ci difendiamo più bassi".

Insomma corsa ed equilibrio anche per aiutare i lunghi dietro (è assente il napoletano Pisacane, l'unico in rosa con lo stesso passo di Mertens) nella sfida con i 'piccoletti' del Napoli in movimento perpetuo. Dietro, senza lo squalificato Pisacane e l'infortunato Ceppitelli, Rastelli farà giocare dal primo minuto l'under 21 Romagna. "È giovane ma ha la saggezza di un veterano - garantisce il mister -. Ha un'ottima capacità di lettura dell'azione".

Il tecnico non sembra preoccupato dagli alti e bassi della sua squadra e da un'eventuale clima pesante, anche per la panchina, in caso di brutta sconfitta al San Paolo: "Noi stiamo facendo un lavoro a lungo termine - ha precisato - e non dobbiamo né esaltarci troppo quando le cose vanno bene. Né abbatterci quando le cose vanno male. Noi lavoriamo a testa bassa. Non sono preoccupato dalla situazione: prepariamo la sfida di domani come abbiamo sempre fatto, per me è una partita come le altre". Le speranze? "Convinti, concentrati, coraggiosi - ha sottolineato - noi andiamo a giocarcela come abbiamo sempre fatto, non siamo le vittime sacrificali".

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