Sardegna

Fibre tlc, rotture cavi Isola-Continente

Consorzio Janas denuncia danni e chiede maggiore prevenzione

Redazione Ansa

Sono troppe le rotture dei cavi sottomarini in fibra ottica, posati fra la Sardegna e la penisola, da parte spesso di addetti alla pesca. L'ultimo incidente, subito riparato, a fine agosto fra Cagliari e Mazara del Vallo. E' la denuncia del Consorzio Janna che sottolinea oltre al costo economico per la loro riparazione (due milioni di euro negli ultimi anni) anche i gravi danni per i cittadini e le realtà economiche. Da qui la richiesta di una maggiore prevenzione da parte dei pescatori per evitare di tranciare i cavi.

Janna è una società consortile a responsabilità limitata costituita nel 2002 per la realizzazione del collegamento telematico, attraverso cavi sottomarini di fibre ottiche, fra la Sardegna ed la penisola per le tratte Olbia-Civitavecchia e Cagliari-Mazara del Vallo. Attualmente fanno parte del Consorzio Tiscali Italia Spa, Wind Telecomunicazioni SpA, Interoute SpA e la Regione Sardegna, che detiene una quota di partecipazione pari al 49%. Dal 2005 ad oggi sono stati tredici i casi di cavi tranciati.

Dodici si sono verificati nel tratto Cagliari-Mazara del Vallo, e uno fra Olbia e Civitavecchia. I cavi che partono dalla penisola e collegano poi Sardegna e Sicilia, ciascuno costituito da 24 coppie di fibre ottiche, servono diversi operatori di telecomunicazioni per il traffico dati da e per l'Isola e sono pertanto di importanza strategica per l'intera economia del territorio. Complesse sono le riparazioni in mare (in condizioni ottimali servono in media due settimane di lavoro con navi e personale specializzato) e con costi di oltre due milioni di euro in 12 anni, interamente sostenuti dal Consorzio.

Le cause di questi incidenti sono per la maggior parte dovute ad attività di pesca e in misura minore ad ancoraggi in aree vietate, nonostante i cavi siano debitamente segnalati sulle mappe nautiche con il relativo divieto, nei loro pressi, sia di pesca che di ancoraggio. Le analisi del Consorzio hanno evidenziato, inoltre, che quasi tutti i danni sono avvenuti a poche miglia dalla costa di Cagliari. Sinora per nessuno degli incidenti è stato possibile risalire ai responsabili.
   

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