Sardegna

Sanità, "Giù le mani dall'Ogliastra"

Affollato corteo contro la riforma ospedaliera

Redazione Ansa

"Giù le mani dall'Ogliastra", è questo lo slogan con il quale un lungo serpentone di cittadini, amministratori, associazioni, ha attraversato Lanusei per dire no alla riforma sanitaria della Regione che "penalizza l'offerta sanitaria nei piccoli centri dell'isola".
    Anche le ambulanze hanno invaso il centro ogliastrino e alla manifestazione si sono presentati in migliaia. In prima fila i sindaci dell'Ogliastra con la fascia tricolore e tanti bambini quanti sono i centri del territorio, ciascuno con un cartello con impresso il nome del proprio paese. Una manifestazione promossa dal comitato "Giù le mani dall'Ogliastra", che ha trovato l'adesione in massa di tutta la popolazione del territorio. "La nostra posizione è netta - ha detto il portavoce del comitato e presidente dell'ordine degli avvocati ogliastrini Gianni Carrus - questa riforma non ci garantisce come territorio, già molto disagiato geograficamente. Noi chiediamo il riconoscimento di struttura di primo livello per l'ospedale di Lanusei che ne ha tutti i requisiti con conseguente riconoscimento del Dipartimento emergenza accettazione (Dea). Su questo saremo decisi. Se la riforma dovesse passare siamo pronti a costituire i comitati per il no che si impegnino in una raccolta di firme in vista di un referendum abrogativo della riforma".
    Il corteo si è fermato davanti all'ospedale, dove si sono succeduti diversi interventi di sindaci e cittadini. "Una riforma della rete ospedaliera è necessaria in Sardegna e noi non siamo contro la riforma - ha detto il sindaco di Baunei Salvatore Corrias - casomai la vogliamo migliorare con delle proposte per ciascuno dei nostri territori che da essa si sentono penalizzati. Chiediamo il riconoscimento di un Dea di primo livello con il mantenimento e potenziamento delle strutture complesse già esistenti. Chiediamo inoltre il mantenimento e il potenziamento dei servizi sanitari diffusi nel territorio. La Regione prenda in considerazione le nostre proposte o noi andremo avanti nella nostra battaglia".

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