Sardegna

Bimbi contesi, la madre si presenta

Ex-compagna italiano Arcuri a Palazzo giustizia senza 2 figli

Redazione Ansa

Un giudice di guardia del tribunale di Granada ha rimesso in libertà provvisoria Juana Rivas, ex-compagna dell'italiano Francesco Arcuri, dopo che questa mattina si era consegnata alla polizia ed era stata arrestata. La donna era in fuga da 26 giorni dopo avere rifiutato di consegnare i figli, come ordinato da diverse sentenze della giustizia italiana e spagnola, al padre.

La procura, riferisce l'agenzia Efe, aveva chiesto per lei la detenzione provvisoria senza cauzione. La donna davanti al giudice ha di nuovo rifiutato oggi di consegnare i figli al padre e di indicare dove si trovino. Uscendo dal tribunale ha detto ai giornalisti di avere trovato "un giudice umano, un essere umano che mi ha ascoltato". "Non vado in carcere, torno a casa con i miei figli, e continueremo a batterci".

Il padre, Francesco Arcuri, genovese trapiantato in Sardegna, nell'isola di Carloforte, non ha potuto abbracciare i figli da maggio 2016, quando la sua allora compagna era partita in vacanza a Granada con i due bimbi di 3 e 11 anni. Dopo il ritorno in Spagna la donna aveva lanciato una campagna attraverso i media accusando il padre di presunti maltrattamenti, categoricamente smentiti da Arcuri, per giustificare il rifiuto di consentirgli di vederli.

La vicenda è seguita da vicino dalla stampa spagnola che a larga maggioranza si è schierata con la madre contro il padre italiano nonostante le diverse sentenze della giustizia dei due paesi. Oggi la tv pubblica spagnola Rtve-24 ha dato una ampia copertura alla vicenda e alle dichiarazioni di Rivas e del suo avvocato, senza fare accenno alle ragioni del padre. Rivas ha ottenuto l'appoggio di diversi politici spagnoli, fra gli altri della influente presidente socialista dell'Andalusia Susana Diaz.

Ieri in una lettera aperta la donna ha chiesto anche l'aiuto del premier spagnolo Mariano Rajoy. Ieri si era rifiutata di nuovo di presentarsi davanti alla corte di Granada responsabile del caso che l'aveva convocata formalmente. Ha preferito consegnarsi oggi a un giudice di guardia, che malgrado l'ordine di detenzione della corte responsabile e le richieste della procura, l'ha lasciata in libertà, nonostante sia ora formalmente accusata di sottrazione di minori e di disobbedienza alla giustizia.

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