Sardegna

Zone speciali chance "da non perdere"

Soru (Pd), tema in Consiglio e in 'cassetta attrezzi' di Giunta

Redazione Ansa

Le zone economiche speciali (Zes) a burocrazia zero, previste all'interno del decreto Sud, possono rappresentare un'occasione di sviluppo che la Sardegna "non può perde". Sarà, infatti, possibile per le aziende localizzate nell'Isola un credito d'imposta pari a circa il 50% sul valore di investimenti sino ad un massimo 50 milioni di euro.

E se i decreti attuativi del Governo dovranno essere emanati entro 60 giorni dalla legge di conversione, attesa per i primi di ottobre, dovrà essere la Regione a delimitare la Zes e definire il piano strategico. E' quanto emerso dal convegno "Punti franchi, zone economiche speciali e fiscalità di vantaggio nelle politiche europee", organizzato da SardegnaEuropa.

L'eurodeputato Renato Soru (Pd) ha spiegato che "un treno è partito e, se possibile, bisognerebbe afferrarlo. Occorre parlarne con urgenza, perchè la politica vuol dire discutere del merito delle questioni, non solo di nomine e di correnti. Questo argomento deve essere portato in Consiglio regionale, per non perdere di vista le questioni generali - ha sottolineato - si tratta di una grande infrastruttura immateriale che vale più di una banchina o di qualche treno in più e deve essere nel cassetto degli attrezzi del governo regionale. Se la Regione non presenta la domanda saremo tutti colpevoli, ciascuno per la propria parte".

Secondo il deputato dem Francesco Sanna, sarebbe il caso di integrare questo strumento con i punti franchi previsti dallo Statuto e che prevedono la possibilità che il valore aggiunto delle merci trasformate nell'Isola ma provenienti e destinate a mercati extra Ue non venga tassato.

"Si potrebbe anche pensare di aggiungere un pelino di riduzione fiscale per creare una fiscalità di vantaggio - ha chiarito - Dobbiamo, infatti, interrogarci sul contributo che l'autonomia tributaria della Sardegna può offrire al rafforzamento della competitività del nostro tessuto produttivo e alla creazione di nuove imprese e con esse di nuovo lavoro". Aldo Berlinguer, professore ordinario di diritto comparato, ha segnalato che si è "ad un punto di svolta: adesso non credo proprio che la Regione possa rimane inerme davanti a questo strumento".
   

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