Sardegna

Ricercatrice sarda torna nell'Isola

Domenica Farci 'cervello in fuga' rientra grazie a borsa studio

Redazione Ansa

Una fuga di cervelli. Ma dopo l'andata c'è anche il ritorno. Tutto questo grazie a una borsa di studio dell'Oreal Unesco per le donne nella scienza. Domenica Farci, 27 anni, originaria di Capoterra, cresciuta nell'Università di Cagliari ma da tre anni in Germania per un dottorato di biologia molecolare, potrà tornare in Sardegna a fare ricerca. Il suo nuovo incarico partirà a ottobre. E Domenica potrà costruire in casa il suo futuro di scienziata.

Il suo quartier generale sarà il laboratorio di fisiologia vegetale e fisiologia, guidato da Dario Piano, all'ateneo cagliaritano. Le borse di studio assegnate in Italia sono state sei. Ed è la prima volta che viene premiata una ricercatrice sarda. "Sono molto contenta - dice all'ANSA - spero di poter progettare il mio futuro nella mia terra. Di solito una volta che si va via è difficile poter tornare. Questa è un'ottima occasione". L'Oréal Italia e Unesco, dal 2002 a oggi, hanno conferito 76 borse di studio per promuovere concretamente il progresso scientifico.

Domenica Farci si è laureata con 110 e lode in Biologia cellulare e molecolare all'Università di Cagliari. Ha seguito il corso di dottorato in biochimica e biologia strutturale al Caesar, Istituto di ricerca associato alla Max Planck Society a Bonn, in Germania, dove la sua attività si è focalizzata sull'analisi dell'organizzazione spaziale dei chemorecettori di membrana. Porterà avanti il progetto sulla protezione dai raggi ultravioletti presso il laboratorio di Fisiologia vegetale e fotobiologia sempre dell'ateneo di Cagliari, dove dal 2014 ad oggi Farci ha approfondito gli studi sulle strutture batteriche chiamate S-layer (Surface layer).

La ricerca di Farci andrà ad analizzare la struttura proteica che riveste la membrana esterna del batterio Deinococcus. Analizzarne a fondo la composizione, potrebbe avere applicazioni pratiche in diversi rami della tecnologia, ad esempio in campo dermatologico e nel settore bio-nanotecnologico. In quest'ultimo caso l'obiettivo è la costruzione di lenti che filtrano i raggi ultravioletti.
   

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