Sardegna

Truffa fotovoltaico, evasione da 42mln

Operazione fiscale della Gdf a Villasor, 6 persone indagate

Redazione Ansa

Serre fotovoltaiche dove si sarebbero dovute coltivare rose ma che in realtà producevano solo energia elettrica da rivendere, truffando così le casse dello Stato. La Guardia di finanza di Cagliari ha individuato una presunta evasione fiscale da 42 milioni di euro portata a termine da una ditta che opera nel settore fotovoltaico.

Contestato anche l'aver percepito indebitamente contributi pubblici non dovuti per 22 milioni. Sei le persone indagate per violazioni di carattere penale, amministrativo-contabile e tributario.

Gli accertamenti hanno riguardato la mega serra di Villasor, nel Campidano, della Twelve Energy sequestrata a luglio 2015 dagli agenti del Nucleo investigativo del Corpo forestale nell'ambito dell'operazione Helios. Gli indagati sono l'ex proprietario della struttura, Francesco Fanni, l'ingegnere Pier Paolo Serpi, il presidente, il vicepresidente e due consiglieri della Twelve: Jain Lalit Kumar, di Nuova Delhi, Jatin Saluja di Uttar Pradesh, Marcello Spano e Mariano Muscas.

CONTRIBUTI PUBBLICI ILLEGALI - L'indagine che ha portato a scoprire l'evasione fiscale da 42 milioni di euro di euro è stata condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Cagliari. La serra era stata realizzata, spiegano gli investigatori, per l'attività agricola (inizialmente venne tentata la coltivare di ortaggi e poi rose) ma in realtà produceva solo energia elettrica che veniva venduta al Gse, gestore nazionale dei servizi energetici.

"La natura industriale dell'impresa è stata confermata anche da una consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero - precisano le Fiamme gialle - a conclusione della quale peraltro è emerso che le colture rilevate al momento del controllo non potevano essere coltivate in serre fotovoltaiche. Tale modus operandi ha consentito alla società di accedere indebitamente, dal 2011 al 2015, ai contributi pubblici previsti dalla normativa di settore ed erogati dal Gestore servizi energetici Gse, sotto forma di tariffe incentivanti: con questa motivazione l'intero management aziendale è stato denunciato per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico".

La Finanza ha svolto dettagliati accertamenti fiscali e amministrativo-contabili per approfondire quanto emerso in ambito penale. Ha così scoperto che l'impresa qualificata come 'azienda agricola', ha anche beneficiato illegittimamente del "regime tributario agevolato di tassazione su base catastale del reddito prodotto", senza averne diritto. I comportamenti tenuti dal management della società sono stati segnalati anche alla procura regionale della Corte dei Conti in quanto la società, "avendo indotto in errore il Gse - sottolinea la Gdf - sul possesso dei requisiti richiesti per accedere ai contributi pubblici, ha percepito indebitamente oltre 22 milioni di euro, erogatigli a titolo di contributi tariffe incentivanti il fotovoltaico".

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