Sardegna

Sit-in indipendentisti, 'Doddore libero'

A giudizio ad Oristano per manifestazione non autorizzata

Redazione Ansa

Manifestazione di solidarietà questa mattina a favore del presidente del Movimento indipendentista Meris, Doddore Meloni, giunto al 33/o giorno di sciopero della fame e della sete nel carcere di Massama dove è rinchiuso dal 28 aprile scorso per scontare una pena passata in giudicato per reati fiscali. Sit-in davanti al Palazzo di giustizia di Oristano dove alcune decine di militanti di Meris e di altri movimenti indipendentisti hanno chiesto la liberazione di Meloni sventolando le bandiere dei Quattro mori e quelle della Repubblica indipendente di Malu Entu. Nella tarda mattinata è previsto l'arrivo di Meloni all'udienza del processo per manifestazione non autorizzata.

Meloni dovrebbe arrivare in carrozzella: le sue condizioni fisiche non gli consentono infatti, già da qualche giorno, di muoversi con le proprie gambe. E' molto dimagrito e secondo quanto ha riferito il suo difensore, Cristina Puddu, ha anche frequenti abbassamenti della vista.

Il processo di oggi è relativo alla conferenza stampa tenuta il 27 giugno 2014 per contestare la richiesta di sorveglianza speciale avanzata nei suoi confronti dal questore di Oristano, e bocciata poi dal Tribunale. Il pm Rossella Spano ha citato in giudizio Meloni per aver promosso e organizzato una "riunione in luogo pubblico" senza averne dato avviso al questore almeno tre giorni prima, come previsto dall'articolo 18 del Testo unico di pubblica sicurezza del 1931.

DODDORE TROPPO DEBOLE, SALTA L'UDIENZA - E'saltata per legittimo impedimento l'udienza del processo per manifestazione non autorizzata a carico del leader indipendentista Doddore Meloni in programma oggi a mezzogiorno davanti al Tribunale di Oristano. La decisione poco prima delle 13 quando dalla casa circondariale di Massama, dove Meloni è detenuto dal 28 aprile scorso, per scontare due condanne già passate in giudicato per evasione fiscale e falso, è arrivata la comunicazione relativa alla impossibilità di procedere alla traduzione dell'imputato per le sue precarie condizioni fisiche.

Dopo oltre un mese di sciopero della fame e della sete Meloni questa mattina è apparso lucido e cosciente ma molto debole e incapace di stare in piedi da solo. Impossibile accompagnarlo in Tribunale anche ricorrendo all'uso della carrozzella o della barella e così il Tribunale ha deciso di rinviare l'udienza al prossimo 29 settembre.

La notizia, riferita dal suo legale, l'avvocata Cristina Puddu, ha destato molta preoccupazione tra i familiari e gli indipendentisti che questa mattina hanno manifestato davanti al Palazzo di Giustizia per chiedere la liberazione di Meloni che al momento del suo arresto si era dichiarato prigioniero di guerra ai sensi delle convenzioni internazionali ratificate dallo Stato italiano.

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