Sardegna

Arrestato il nipote di Graziano Mesina

Era ricercato dal 2016 per tentata rapina e sequestro persona

Redazione Ansa

Si nascondeva da oltre un anno nella foresta Montes di Orgosolo, nel cuore della Barbagia, ed era ricercato dalla polizia per la tentata rapina al portavalori con sequestro di persona del dicembre del 2015 nei pressi di Carbonia. Antonello Mesina, 26 anni, nipote della primula rossa del banditismo sardo, Graziano Mesina, si è consegnato oggi agli investigatori della Squadra mobile di Cagliari.

Gli agenti e il dirigente Marco Basile sono andati a prenderlo direttamente ad Orgosolo e gli hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alle rapine e ai reati predatori. Antonello Mesina era sfuggito alla cattura nel dicembre del 2016, quando scattò l'operazione contro la banda dei portavalori.

SI CONSEGNA IN STRADA - Si è consegnato alla polizia in una strada di Orgosolo: felpa, giubbotto, jeans e un borsone con altri effetti personali. E' finita così la latitanza di Antonello Mesina, 24 anni, nipote della primula rossa del banditismo sardo Graziano Mesina. Nei confronti del giovane a marzo del 2016 era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare per partecipazione in associazione a delinquere, detenzione di armi e reati contro il patrimonio.

Sarebbe stato uno dei vertici del gruppo criminale - 23 indagati complessivamente - sgominato dalla polizia, responsabile di rapine e tentate rapine a furgoni portavalori. In particolare gli investigatori delle Mobili di Cagliari e Nuoro, coordinate rispettivamente da Marco Basile e Paolo Guiso, hanno accertato il suo coinvolgimento nell'assalto fallito a Barbusi, in provincia di Carbonia, nel dicembre del 2015. In quell'occasione furono sequestrati gli operai di una cava, legati e immobilizzati, e i malviventi portarono via un escavatore e un furgone poi usati per tentare di rapinare un furgone della Vigilanza Notturna. Il colpo sfumò a causa di un errore nel calcolo dei tempi del passaggio del mezzo blindato.

ERA BRACCATO DALLA POLIZIA - Si sentiva braccato per l'attività che la polizia stava svolgendo con perquisizioni e controlli nei confronti di persone a lui vicine. Sono queste le ragioni che hanno spinto Antonello Mesina, 24 anni, nipote del più noto Graziano - la madre dell'arrestato è la sorella della moglie di Grazianeddu - a costituirsi nella tarda mattinata di oggi ad Orgosolo, in Barbagia.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il giovane teneva costantemente i contatti con un altro dei capi del gruppo criminale, Giovanni Olianas, ex vice sindaco di Villanova Strisaili, arrestato nel 2016. Il 24enne si sarebbe occupato di recuperare armi e mezzi usati poi nei colpi, ma avrebbe anche partecipato attivamente all'organizzazione degli assalti.

Dalle intercettazioni emerge che aveva la disponibilità di kalashnikov, fucili e pistole, armi che non sono state poi recuperate. Le indagini proseguono per individuare il luogo esatto in cui si nascondeva, pare all'interno della foresta di Montes, e identificare le persone che lo hanno aiutato nel lungo periodo di latitanza.

"UNA ANNO DI LATITANZA BASTA" - "Lo stavamo braccando, avevamo in piedi una serie di attività e controlli delle persone a lui vicine che lo hanno spinto a costituirsi. Ci ha detto che un anno di latitanza basta e non serve continuare a nascondersi". Così i dirigenti delle squadre mobili di Cagliari e Nuoro, Marco Basile e Paolo Guiso, hanno commentato l'arresto di Antonello Mesina, il nipote di 24 anni di Grazianeddu. Alle attività ha preso parte anche la Guardia di finanza di Nuoro.

"Abbiamo chiuso il cerchio e sgominato l'intero gruppo criminale - sottolineano gli investigatori - Anche Antonello Mesina aveva un ruolo apicale, era in costante contatto con Giovanni Olianas, uno dei capi, e partecipava attivamente all'organizzazione dei vari eventi criminosi".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it