Sardegna

Sanità: Sassarese verso mobilitazione

Sindacati territoriali contro "declino senza precedenti"

Redazione Ansa

"La pazienza è finita, questo è un ultimatum per i vertici di Ats, Aou e Regione, bocciamo chi sta portando il sistema a un declino senza precedenti, serve una mobilitazione generale". È il duro appello che i segretari territoriali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, Salvatore Mario Terrosu, Antonio Monni e Dario Cuccuru, rivolgono a tutti gli operatori del "pianeta sanità" sassarese.

In un documento a firma congiunta i tre attaccano i vertici della sanità sarda e il governo regionale, annunciando che domani a Cagliari, all'incontro unitario, chiederanno una manifestazione per chiedere alla Regione "investimenti sulla rete territoriale, sblocco del turnover, soluzioni immediate per il San Giovanni Battista di Ploaghe, sblocco dei fondi contrattuali dell'Aou e tavolo sindacale per l'organizzazione delle risorse umane". Terrosu, Monni e Cuccuru sono pronti "all'avvio della vertenza sanità" e chiamano a raccolta medici, operatori e cittadini.

"È inaccettabile assistere in silenzio al rocambolesco declino del sistema - spiegano - non si è fatto un solo passo avanti per arginare e superare le pesanti problematiche storicizzate di un sistema ospedalo-centrico, con inevitabili sprechi di risorse". Come se non bastasse "il ruolo di chi rappresenta i lavoratori è messo da parte - lamentano - e le poche occasioni di incontro con le direzioni aziendali non sono servite a nulla". Ecco perché "è ora di dire basta alle provocazioni continue di chi amministra la cosa pubblica senza equilibrio tra autorità e autorevolezza".

RIFORMATORI, PROTESTE SINDACATI SONO SACROSANTE - "Alle proteste delle sigle sindacali del territorio, che sono sacrosante, il manager dell'Ats, Fulvio Moirano, risponde garantendo l'equazione meno presìdi più qualità, ma per ora ai pesanti tagli apportati non corrisponde alcun miglioramento del servizio". È la dura presa di posizione di Michele Solinas, coordinatore provinciale dei Riformatori di Sassari, e di Davide Piredda, componente del direttivo cittadino ed esperto di tematiche sanitarie.

"Di questo sillogismo ne hanno le tasche piene tutti, dai pazienti agli operatori - dicono i Riformatori - e d'altronde migliorare in qualità senza investimenti è impresa ardua". Il partito di ispirazione centrista lo aveva già denunciato e lo ribadisce. "Tra le rare voci in bilancio beneficiarie di investimenti spicca il compenso dei manager", è l'affondo. E ancora. "Avevamo avanzato pesanti riserve su errori epocali e grossolani, come i vari incorporamenti e la riduzione del numero assoluto di posti letto, una penuria di lungodegenze riabilitative e hospice per cure palliative", accusano.

Solinas e Piredda si appellano all'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru: "Dove sta, in tutto ciò, la qualità? - chiedono -. L'Agenas, con le sue graduatorie su parametri obiettivi e indicatori precisi, ha collocato la qualità dei servizi sanitari sassaresi e sardi a livelli molto bassi dopo tre anni di legislatura non si può ancora rispondere al dramma con i soliti proclami astratti".

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