Oltre seimila sardi devono fare i conti con la celiachia. Sono soprattutto donne: 4.690. Nutrizione ed educazione alimentare sono basilari nella vita di ogni giorno per chi è alle prese con l'intolleranza. A questi temi è dedicata la terza edizione della Settimana nazionale della Celiachia. Anche Cagliari è coinvolta: in programma il 27 maggio il convegno dal titolo "Celiachia e dermatite Erpetiforme", dalle 8 alle 14:30 al Caesar's Hotel.
"La celiachia è l'intolleranza alimentare più frequente a livello mondiale - spiega Maria Teresa Russo, presidente regionale dell'Associazione italiana celiachia (Aic)-. La prevalenza (adulti e bambini) è attualmente stimata intorno all'1%. Ma non è sempre stato così. Nel tempo abbiamo assistito a un progressivo aumento: negli anni Ottanta era di uno ogni due-tremila, negli anni Novanta uno ogni mille, oggi sono uno ogni cento". L'incontro sarà anche l'occasione per fare il punto della situazione a livello locale.
"Nell'isola, dove le malattie immunitarie sono molto diffuse - precisa Russo - il dato è uno ogni 70. In Sardegna il problema riguarda l'impossibilità di frazionare i buoni acquisto mensili erogati dal servizio sanitario per il rifornimento di prodotti senza glutine, per cui il celiaco è costretto a spenderli in un unico posto, o solo in farmacia o solo in un punto vendita autorizzato". Il convegno del 27 maggio, per il quale l'Aic Sardegna si è assicurata la partecipazione di Antonio Calabrò dell'Università di Firenze, è anche un corso Ecm accreditato per tutte le professioni sanitarie. Si parlerà anche di celiachia della pelle o dermatite erpetiforme. Tra i problemi legati alla celiachia c'è anche l'indebolimento delle ossa, con conseguente osteoporosi.
"I dati epidemiologici in possesso del ministero della Salute denunciano che il 50% dei pazienti affetti da celiachia ha l'osteoporosi - spiega Antonio Capone, direttore della Clinica Ortopedica dell'ospedale Marino di Cagliari -. La complicanza più grave dell'osteoporosi è la frattura del femore che attualmente coinvolge più di 90mila pazienti all'anno".
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