Sardegna

Flash mob per doppia preferenza genere

Un centinaio di donne sotto il palazzo del Consiglio regionale

Redazione Ansa

La doppia preferenza di genere deve approdare subito nell'Aula del Consiglio regionale. Lo chiede Heminas, la rete di donne che in un solo mese ha superato le duemila adesioni. L'ha chiesto stamattina con un flash mob sotto il palazzo di via Roma, a Cagliari, al quale hanno partecipato un centinaio di donne della società civile, della politica e delle istituzioni. La maggior parte indossava il "muccadore", il fazzoletto tipico del costume tradizionale sardo.

"L'abbiamo indossato in passato, ma a un certo punto ce lo siamo tolto, oggi lo portiamo di nuovo - racconta all'ANSA la consigliera regionale Anna Maria Busia - per spiegare agli uomini che per noi rappresenta un simbolo, ma che ce lo possiamo togliere quando vogliamo". Cosa che le donne di Heminas hanno fatto tutte assieme, davanti ai flash dei fotografi.

"Con il muccadore vogliamo ricordare le donne di Orgosolo che nel 1969, con un'occupazione durata sei giorni, impedirono che i terreni di Pratobello venissero trasformati in poligoni di tiro - ricostruisce la portavoce di Heminas, Carmina Conte - donne coraggiose che hanno lottato per la libertà di scegliere il proprio futuro. Anche noi oggi rivendichiamo il diritto ad esserci, a partecipare a pieno titolo alla vita politico istituzionale della nostra terra, rivendichiamo con fermezza l'immediata discussione e approvazione della norma sulla doppia preferenza di genere, e non indietreggiamo a tentativi più o meno velati di confondere le acque".

Questa norma, sottolinea la portavoce, "è stata presentata con una proposta di legge, la numero 2 del 17 aprile 2015 (Busia prima firmataria), e prevede un provvedimento secco". Ieri il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, ha annunciato la decisione di procedere con lo stralcio, inserendo la doppia preferenza nell'ordine del giorno della prossima settimana, ma scorporata dalla riforma complessiva della legge elettorale regionale, così da accelerare i tempi di approvazione della norma di genere. "Ma questo non basterà perché - avverte Anna Maria Busia - ci saranno forti resistenze proprio in prima commissione, sono già state anticipate e si cercherà di allungare i tempi".

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