Sardegna

Crac clinica Quartu, 4 anni a Porcedda

Cagliari, assolto invece numero uno Confindustria sarda

Redazione Ansa

L'ex presidente del Bologna Calcio, l'imprenditore Sergio Porcedda, è stato condannato a 4 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento della clinica Città di Quartu. Assolto, invece, perchè il fatto non costitusce reato, il numero uno di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu. La sentenza è stata pronunciata dal Gup del Tribunale di Cagliari, Giuseppe Pintori, a conclusione di un lungo processo celebrato con rito abbreviato.

Ritenuto colpevole di bancarotta anche l'imprenditore sulcitano Carlo Uda, condannato a 3 anni e 4 mesi. Per lui e Porcedda il giudice ha anche deciso l'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. Entrambi, però, sono stati assolti dai reati di tentata estorsione, estorsione e usura con la formula "perché il fatto non sussiste".

A due anni di carcere sono stati poi condannati Andrea Buschettu (all'epoca vicedirettore del Banco di Sardegna), Paolo Zapparoli, Paolo Moro, Pierdomenico Gallo e Caterina Della Mora, tutti legati alle società che gestì la clinica e ad un fondo di investimenti che partecipò all'operazione. Accuse cadute, infine, per Matteo Colombo, assolto per non aver commesso il fatto dall'accusa di bancarotta.

Il processo è nato dall'inchiesta seguita al crac da 13 milioni di euro dell'ospedale privato quartese. Il pm Giangiacomo Pilia - che un anno fa, al termine della sua requisitoria, ha chiesto nove condanne - aveva così indagato Pierdomenico Gallo, già presidente del Cda di Kinetika Holding, Caterina Della Mora, amministratrice di un fondo d'investimento, Paolo Zapparoli, Paolo Moro e Matteo Colombo, tutti della Synergo Sgr (socia di Kinetika) e, con loro, anche agli imprenditori Carlo Uda e Sergio Porcella.
   

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