Sardegna

Ripresa edilizia con prevenzione suolo

Congresso Filca a Abbasanta, "servono almeno 1,2 miliardi"

Redazione Ansa

Sono tre le priorità di cui ha bisogno la Sardegna per far uscire il settore edile da una crisi che ha forti ricadute su tutto il tessuto produttivo isolano: la legge urbanistica, ricostruire riqualificando e rigenerando, puntare a un'edilizia a chilometro zero. Decivisa, poi,  la prevenzione del dissesto idrogeologico per la quale servono 1,2 miliardi di euro. Sono i dati snocciolati dal segretario generale della Filca (edili Cisl) Giovanni Matta nella relazione di apertura ad Abbasanta del Congresso delle federazione, presenti 114 delegati in rappresentanza di circa 11 mila iscritti.

Sono 22.566 i lavoratori occupati nell'edilizia che operano in 5.538 imprese. "La Sardegna deve muoversi più delle altre regioni per far ripartire la ripresa economica - ha spiegato Matta - una recente classificazione curata dall'Unione Europea colloca la nostra Isola al 230/o posto su un totale di 268 regioni. Oltre 120 mila i senza lavoro a cui si somma un numero di pari valore, definiti dall'Istat scoraggiati.

Interi settori sono letteralmente scomparsi - ha denunciato il numero uno della Filca - come le seconde lavorazioni del comparto lapideo, manufatti, laterizi. Altri hanno subìto un drastico significativo ridimensionamento, quali il sughero che pur costituendo un'eccellenza produttiva made in Sardinia sconta oggi non poche difficoltà, mentre il legno che ha registrato la chiusura di molte piccole aziende dimezzando la sua capacità produttiva e occupazionale".

Secondo la Cisl, per far ripartire l'occupazione una ricetta possibile è il varo di un di un pacchetto sostanzioso d'interventi sulle dotazioni infrastrutturali: strade, ferrovie, porti, aeroporti, scuole e ospedali. "La sola azione di prevenzione dal dissesto idrogeologico di cui ha bisogno il suolo sardo necessita di una dotazione finanziaria di 1miliardo e 250milioni - ha sottolineato Matta - Anche il recupero del patrimonio ambientale con la bonifica di ben 438 siti inquinati rappresenta un'opportunità di lavoro".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it