Sardegna

Camusso a Sarroch,"noi non smobilitiamo"

Leader Cgil incontra lavoratori Saras, poi a Pula e Cagliari

Redazione Ansa

"La mobilitazione per la raccolta firme ha determinato nel Governo la sensazione che se fossimo andati al voto non gli sarebbe andata tanto bene". Così la leader della Cgil Susanna Camusso, oggi in assemblea con i lavoratori dell'area industriale di Sarroch nell'ambito delle iniziative di sostegno alla campagna referendaria e per la proposta di legge sulla Carta Universale dei diritti del Lavoro.

Secondo la numero uno della Cgil, che poi si è recata a Pula e Cagliari per altre iniziative pubbliche, "il decreto del Governo che abolisce i voucher e recepisce le nostre indicazioni sulla responsabilità in solido del committente negli appalti è il primo importante risultato da rivendicare per i lavoratori che si sono mobilitati rispetto a questi obiettivi. E' cambiata la discussione nel Paese, nei mesi scorsi si parlava di lavoro per dire che bisognava liberalizzare licenziamenti o perché costava troppo ma a porre la questione delle condizioni, del fatto che va qualificato e delle garanzie, eravamo solo noi".

ALCOA, GOVERNO NON PERDA ANCHE QUESTA OCCASIONE. "La realtà dell'industria in Sardegna è caratterizzata dalla scelte di abbandono da parte di multinazionali che non hanno voluto mantenere investimenti e produzione. Questo è accaduto in particolare nel Sulcis, pensiamo alla vertenza Alcoa che ha alle spalle una lunga stagione di disinvestimento". Lo ha dichiarato il segretario della Cgil, Susanna Camusso, oggi a Cagliari soffermandosi sulla crisi economica nell'Isola.

Su Alcoa, in particolare, ha osservato: "speriamo che aprile sia il mese decisivo per la vertenza e al Governo diciamo che non si può perdere anche quest'occasione". Alcoa non è l'unica multinazionale che ha deciso di abbandonare la Sardegna. "C'è anche il tema che riguarda le scelte del gruppo Eni - ha ricordato Camusso - avevamo salutato positivamente i processi di conversione dell'industria verso la chimica verde che rappresentavano una prospettiva importante per il territorio. Oggi appaiono rallentati, se non ridimensionati".

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