Sardegna

Aias, 3/o giorno sciopero fame operatori

Appello Arru per cessare protesta, Uras (misto) all'attacco

Redazione Ansa

Terzo giorno di sciopero della fame per i sei dipendenti dell'Aias della Sardegna che protestano per il mancato pagamento di nove mensilità arretrate, compresa la tredicesima. Non si ferma la mobilitazione degli operatori che sollecitano una soluzione per un problema atavico, mentre proseguono le interlocuzioni tra Regione e associazione per la verifica dei crediti vantati da Aias e in parte contestati dalle Asl.

Nel frattempo l'assessore della Sanità Luigi Arru lancia un appello affinché i dipendenti cessino "una forma di protesta così estrema e rischiosa per la salute". L'esponente della Giunta conferma che "sono state saldate tutte le fatture del 2016 e la Regione ha anche pagato le quote sociali arretrate. Prima di Pasqua ci sarà un altro incontro per affrontare, in particolare, le situazioni controverse delle ex Asl di Carbonia e di Nuoro. Ai lavoratori chiediamo di non mettere a rischio la propria salute e cessare la protesta".

Critico sulla gestione della vertenza il senatore del Gruppo Misto, Luciano Uras (Campo progressista), che ha inviato una lettera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru. "La vertenza dei lavoratori Aias, da 9 mesi senza stipendio, ai quali rinnoviamo la nostra solidarietà, ha ormai assunto una nuova dimensione decisamente più drammatica", scrive.

"Gli interventi delle autorità pubbliche - prosegue il parlamentare sardo - sono stati fino ad ora insufficienti, quasi offensivi per i lavoratori, i loro diritti, il pieno rispetto dei contratti di lavoro e delle leggi, chiediamo ora un'immediata azione da parte delle istituzioni che hanno da tempo trascurato questa dolorosa vicenda. Da giorni ormai i dipendenti fanno lo sciopero della fame, nella sostanziale incurante disattenzione della Regione e del ministero competente - attacca - Una vera vergogna". Secondo Uras, l'amministrazione sanitaria deve intervenire "con forme di pagamento diretto delle competenze retributive attraverso la forma del commissario ad acta".
   

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