Sardegna

David:Cabiddu,"un premio a cinema sardo"

Miglior sceneggiatura adattata per 'La stoffa dei sogni'

Redazione Ansa

"E' un successo per il cinema sardo". Il regista cagliaritano Gianfranco Cabiddu esprime la sua gioia per il grande traguardo ottenuto: il David di Donatello per la miglior sceneggiatura adattata, per 'La stoffa dei sogni'. Un film liberamente ispirato a "L'Arte della commedia" di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione de "La Tempesta" di Shakespeare.

Un lungometraggio, con nove nomination, tra cui quella a Sergio Rubini come miglior attore e a Ennio Fantastichini come attore non protagonista. Un trionfo ottenuto in una categoria nuova. La sceneggiatura del film pensato e girato sull'isola dell'Asinara, ma che travalica i confini, è stata scritta assieme a Ugo Chiti e Salvatore De Mola. Questa mattina, all'indomani del trionfo, Cabiddu su facebook ha voluto ringraziare quanti lo hanno sostenuto. "Grazie a tutti voi. Sento che questo premio appartiene ad ognuno di voi che, tra mille difficoltà, mi ha accompagnato nella tessitura di questa 'Stoffa' e aiutato a realizzare un sogno condiviso".

Da ieri sono fioccati sui social numerosi commenti, note di elogio e messaggi di auguri da parte di registi, fan, amici, istituzioni. Gianfranco Cabiddu ha manifestato la sua gioia anche per il David ad un altro sardo, Mario Piredda con il corto A Casa mia. "Mario è stato mio aiuto regista in un lavoro che racconta la storia della miniera di Montevecchio - dice all'ANSA Cabiddu - lo stimo molto e sono davvero contento per lui".

"La stoffa dei sogni, film omaggio a Eduardo de Filippo, è - sostiene Cabiddu - volutamente girato all'Asinara non solo come sfondo scenografico di incanto, ma come luogo carico di storia e fascino naturalistico, un luogo simbolo, un paradiso espropriato per oltre un secolo ai suoi abitanti, patrimonio dell'umanità. L'auspicio è che vi si possa tornare a vivere e che sia restituito ai suoi abitanti con un progetto consapevole e armonico. Come sardi abbiamo il dovere e la responsabilità di custodire la sua bellezza per le future generazioni".

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