Sardegna

Export: Cna, frenata nel 2016 per Isola

Tengono esportazioni Paesi dell'Ue. Giù domanda prodotti sardi

Redazione Ansa

Frenata dell'export in Sardegna: tengono le esportazioni nei Paesi Ue grazie al siderurgico, ma la domanda di prodotti sardi è in caduta. Il 2016 si chiude con una flessione dell'11% rispetto al 2015: esportati prodotti e servizi per un valore di 4,2 miliardi. Tiene il mercato europeo: la domanda nei 28 Paesi Ue è cresciuta +10,7% rispetto all'anno precedente. Mentre nei Paesi extra Ue la domanda è diminuita -22% attestandosi su un valore di -2,5 miliardi. Flessione del 12,5% per l'industria petrolifera che da sola vale l'81% dell'intero export sardo e l'84% del valore del manifatturiero. Sono i dati del Report del Centro studi Cna Sardegna.

Valori negativi per agroindustria -7% e chimico-farmaceutico -16,7%, tengono i prodotti siderurgici +2,8% trainati nella crescita nel Regno Unito. "La caduta dell'export sardo è un pessimo segnale per l'economia - dicono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario Cna Sardegna - fatichiamo sempre più a reggere la sfida dei mercati globalizzati".

Escludendo i prodotti petroliferi, le diverse aree territoriali mostrano dinamiche divergenti: l'Europa a 28, con un valore pari a 302 milioni, ha aumentato la domanda di prodotti sardi. In calo tutto il resto, incluso il Medio Oriente, in cui però si osserva una importante eccezione per l'Arabia Saudita che assorbe una quota rilevante dell'export sardo (48 milioni, una quota maggiore rispetto a tutti i paesi europei non Ue) e che nel 2016 ha visto crescere la sua domanda del 45%. Guardando ai singoli Paesi Ue, la Spagna (78 milioni) assorbe la quota principale sebbene la dinamica sia recessiva (-8%). In crescita il mercato inglese in cui la domanda di prodotti manifatturieri sardi passa da 15 a oltre 60 milioni, trainata dalla metallurgia.

Netta anche la frenata della domanda di prodotti dell'agroalimentare che riguarda in maniera sensibile il Nord America, in particolare gli Usa da cui proviene il 56% della domanda mondiale di prodotti alimentari sardi. In termini economici il 2016 ha registrato un calo di valore del 13% mentre in termini di assorbimento della produzione sarda, il mercato nord americano ha perso quote passando dal 62% al 58% dell'export complessivo.

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