Sardegna

Crisi Regione: rush finale su rimpasto

Pigliaru decide cambio assessori entro venerdì

Redazione Ansa

Occhi puntati su Villa Devoto in queste ore, dove il presidente della Regione Francesco Pigliaru sta per varare la sua Giunta-bis, attesa tra domani e venerdì. Si tratta solo di tirare le somme degli incontri bilaterali con i partiti e i gruppi consiliari del centrosinistra e arrivare ad una rapida soluzione della crisi con un rimpasto che rischia però di far perdere pezzi alla maggioranza.

Il Campo progressista, che in Sardegna assomma Centro democratico e una parte di ex Sel, potrebbe perdere in un colpo solo due assessori: Claudia Firino alla Pubblica Istruzione, che verrebbe sostituita da Giuseppe Dessena, suo ex capo di gabinetto, sostenuto dall'altra fazione di ex Sel, e Francesco Morandi (Turismo), in predicato per diventare consulente del governatore. Il suo posto verrebbe assegnato a Barbara Argiolas, esponente Pd in quota soriana, già assessore al Turismo nel Comune di Cagliari.

I Dem potrebbero recuperare gli assessorati all'Agricoltura, prima dei Rossomori, e agli Affari generali: la prima casella verrebbe occupata dal renziano Pier Luigi Caria, la seconda dall'attuale capo di gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu, che lascerebbe il posto a favore dell'attuale consulente Gianluca Serra. In casa Cd continuano i mal di pancia. "Il presidente è assorto da un volgare mutismo nei confronti di tutti - attacca il deputato Roberto Capelli - credo sia palese l'inappropriatezza di questo presidente e di questa Giunta e noi tutti del centrosinistra dovremmo prenderne atto.

Dispiace che sia costantemente sulla graticola mediatica il migliore assessore di questa Giunta e non mi risulta nessuna proposta fatta a Morandi da parte di Pigliaru che, qualunque siano le scelte, le sta facendo in totale solitudine". Capelli chiarisce comunque che il suo partito non intende uscire dal centrosinistra: "continueremo la nostra azione propositiva ed eventuale critica. Rimaniamo ma sottolineiamo le scelte sbagliate".

"Sono mesi che non parlo con il presidente - dice il senatore ex Sel Luciano Uras - penso solo che il rimpasto sia un termine irricevibile, offensivo anche per chi fa parte di una compagnie di governo. La Sardegna è in grande difficoltà su molti fronti e chi ha la responsabilità di governo della nostra Regione dovrebbe preoccuparsi di unire tutti gli sforzi, le forze politiche, quelle sociali e le istituzioni anziché pensare a rimpasti".

Il Pd, partito di maggioranza relativa, chiede tempi stretti. "L'Esecutivo deve essere rapidamente riorganizzato per rilanciare l'azione del governo - sottolinea il capogruppo Pietro Cocco - per rispondere alle richieste che arrivano da più parti su lavoro, allevamento e agricoltura, quest'ultima da tempo senza assessore. Lo stesso vale per le riforme, uno dei temi che caratterizzano la nostra maggioranza, la legge urbanistica e il turismo. Per questo c'è bisogno di un rinnovato impegno".

Perplessità dal Partito dei sardi. "Prendo atto che stanno circolando dei nomi che se dovessero essere confermati non mi paiono che rispondano alle caratteristiche di alto profilo che ci aspettavamo - dice il capogruppo Gianfranco Congiu - Piuttosto bisogna aggredire quattro segmenti specifici: cultura, lavoro, trasporti e agricoltura".

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