Sardegna

Affari con 'metodi mafiosi' a Olbia

Dda Cagliari indaga anche su rapporti con Massimo Ciancimino

Redazione Ansa

Associazione per delinquere, truffa, riciclaggio ed estorsione, utilizzando 'metodi mafiosi', sono le pesanti accuse che la Dda di Cagliari muove nei confronti di un ex consigliere comunale di Olbia, Marco Varrucciu, e della sua compagna, Giuseppa Lo Secco, olbiese di 46 anni lui e palermitana di 43 lei. Ma sullo sfondo vi sarebbero anche contatti con Massimo Ciancimino.

Sono i pochi dettagli di una complessa indagine, anticipata dal quotidiano La Nuova Sardegna, che è sfociata con il sequestro preventivo di una abitazione a Olbia, di proprietà della coppia. La Guardia di Finanza è intervenuta in ottemperanza di un decreto di sequestro del gip della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, Maria Gabriella Muscas. I due avrebbero raggirato una impresa di costruzioni olbiese e proprio dall'imprenditore che ha subito gravi danni patrimoniali, ed ora sotto protezione, è iniziata l'indagine. Varrucciu avrebbe avuto, inoltre, dei contatti con Massimo Ciancimino, condannato per associazione mafiosa.

Nelle sette pagine del decreto del gip si evidenzia, fra l'altro, come per gli inquirenti la coppia, conosciuta a Olbia (dove Varrucciu è stato consigliere comunale di opposizione con la Margherita e con l'Idv), abbia posto in essere alcune azioni già dal 2014. Una inchiesta, comunque, ancora in corso di cui il sequestro di ieri sarebbe solo una prima tappa. Gli inquirenti intendono far luce anche su che tipo di rapporti sarebbero stati instaurati fra gli indagati e Ciancimino.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it