Sardegna

A 90 anni maestro del taglio all'Umberta

A 9 anni già in salone a imparare il "meraviglioso mestiere"

Redazione Ansa

di Maria Grazia Marilotti

Nel taglio all'Umberta a detta dei fedelissimi non ha rivali. Novanta candeline a novembre, Antonio Cardia, originario di Soleminis (Cagliari), ha ancora la mano ferma degli anni verdi nel maneggiare forbici e rasoio. Le sue specialità sono i tagli classici e la sua creatività si esprime al meglio nello stile ispirato al celebre reale d'Italia, che con quella sua pettinatura aveva inaugurato una moda. Antonio Cardia lo esegue a regola d'arte.

"E' pratico e adatto ai miei capelli - dice Adriano Atzeni, affezionato cliente - Bene come Antonio non lo sa fare nessuno. Sento le forbici cantare quando mi taglia i capelli lui". Ottantuno anni di lavoro tra un salone e l'altro, non ha ancora deciso di appendere al chiodo gli attrezzi del mestiere. Quando si sente bene, alle prime luci dell'alba il salone da barbiere di via Cimarosa a Cagliari è aperto. Sono passati più di 16 lustri ma la passione è come quella dei primi giorni. Negli anni ha servito anche i calciatori del Cagliari, Albertosi, Domenghini, Boninsegna, Brugnera, ma anche politici come Giancarlo Pajetta e il compositore Ennio Porrino.

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Il via vai è roba d'altri tempi. "A volte entrano anche solo due persone di mattina e due di sera, ma ci passo il tempo qui, mi fa sentire attivo, il salone è il mio piccolo mondo e tutti mi vogliono bene", racconta Antonio all'ANSA. Affezionati clienti di una vita, adulti e anche giovani si affidano all'abilità di un vero maestro del taglio. Efisio, un monserratino, si taglia i capelli da lui dal 1945. "Aveva il grembiulino con il fiocchetto azzurro quando lo facevo accomodare nella poltrona a forma di cavallino", ricorda il longevo barbiere. Quel pezzo d'antan è sempre lì nel locale. E sulle pareti, accanto alle foto di una vita, c'è quella che ritrae Lorenzo, il primogenito, che ha seguito le sue orme e dall'età di 11 anni lavora come parrucchiere per signora.

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"Ne ha visto di bambini quel cavallino - sorride Antonio - qualcuno ogni tanto viene. Ma oggi i piccolini vogliono creste e capelli sparati e corti corti ai lati come i calciatori. Non è per me". Ha iniziato prestissimo Antonio. Era in terza elementare quando suo padre lo ha messo a bottega a imparare il mestiere. Coi clienti ci sa fare. Con una battuta e un sorriso cattura la loro simpatia. "Se qualcuno si affaccia alla mia porta lo invito ad accomodarsi: 'Entri, l'ingresso è gratis, si paga solo all'uscita'".

Piccoli accorgimenti per far fronte alla concorrenza sempre più agguerrita. I baffetti moda anni '40 li porta così da quando aveva 18 anni. Appassionatissimo di lirica, mette allegria canticchiando le sue arie preferite. Arredamento retrò, in quei pochi metri quadri si respira un'atmosfera immutata nel tempo. I venti della crisi hanno soffiato forte anche in questo quartiere una volta pulsante di vita e attività. Antonio cerca di spazzarli via con la passione di una vita, quella per il suo "meraviglioso mestiere" che a distanza di 81 anni non si è mai spenta.

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