Sardegna

Timbrava cartellino ma andava in piscina

Operazione Gdf, dipendente agenzia Laore indagato per truffa

Redazione Ansa

Compilava i fogli di missione in cui attestava falsamente l'uscita dall'ufficio per svolgere mansioni nelle varie aziende agricole, ma in realtà, utilizzando anche l'auto di servizio, se ne andava in piscina. Un 49enne dipendente dell'agenzia Laore Sardegna, Vincenzo Bucca, è indagato per truffa ai danni dello Stato, peculato e falso in atto pubblico.

Per il "furbetto del cartellino", su richiesta del pm Andrea Schirra, è stata emessa dal Gip Giuseppe Pintori un'ordinanza di interdizione dai pubblici uffici con la sospensione del lavoro.

Le indagini sono state condotte dai militari della Guardia di finanza dal Gruppo di Cagliari e sono partite a seguito di alcuni esposti anonimi.

Per quattro mesi i militari delle Fiamme gialle hanno pedinato e, utilizzando telecamere nascoste, filmato l'impiegato infedele scoprendo le sue missioni di lavoro che finivano invece in piscina a Quartu. In alcuni casi, dopo aver timbrato il cartellino di presenza faceva rientro a casa, ripresentandosi in ufficio pochi minuti prima del termine dell'orario di servizio.

Dagli accertamenti è stato anche appurato che l'impiegato si sarebbe assentato ingiustificatamente dal luogo di lavoro per centinaia di ore, attestando falsamente prestazioni mai svolte a danno dell'ente pubblico. I militari delle Fiamme gialle adesso stanno cercando di quantificare il danno alle casse dell'agenzia Laore.

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