Sardegna

Sulcis: riparte lotta Figli della crisi

Comitato chiede incontro a Governo e Regione e subito interventi

Redazione Ansa

I giovani del Sulcis Iglesiente, studenti, disoccupati e 'neet' (chi non studia e non lavora) hanno deciso di aprire di nuovo il fronte della protesta. Con una "presa d'atto della situazione economica sempre più precaria e delle insufficienti risposte delle istituzioni" i giovani riuniti nel Comitato spontaneo "I Figli della Crisi" danno quindi vita ad una nuova stagione di impegno e lotta, col Governo e la Regione, affinché "sia studiato il fenomeno Sulcis e siano attivati tutti gli strumenti di protezione sociale".

"Nel Sulcis registriamo il più elevato tasso di disoccupazione giovanile - ha spiegato il coordinatore e portavoce del Comitato, Ivano Sais - siamo la provincia con il primato della più povera d'Italia. Si pensi che la più grande città del territorio non è Carbonia o Iglesias, ma 'Disoccupandia', una città virtuale dove sopravvivono 39mila inoccupati, maggioranza giovani; una città enorme di forza lavoro inespressa su un territorio che ha 128mila abitanti, con oltre 51mila pensionati".

Dati economici negativi quelli del Sulcis Iglesiente che hanno indotto il Governo, quattro anni fa, a varare un Piano di investimenti per il rilancio economico. "Il famigerato Piano Sulcis - sottolinea Sais - che nel tempo ha rivelato la sua assoluta inadeguatezza ad arginare la disoccupazione e con essa la diffusa povertà, in un territorio martoriato, senza alcuna alternativa seria dopo la chiusura della grande industria produttiva del Polo di Portovesme. Riteniamo indifferibile l'attuazione di provvedimenti straordinari per frenare il disagio sociale. Questa battaglia è la nostra. Noi giovani disoccupati siamo stufi. Abbiamo deciso di affrontare, autonomamente e con determinazione Governo e Regione perché le istituzioni devono avere il coraggio di guardare in faccia coloro ai quali è sottratta ogni opportunità di futuro. Non promesse ma azioni indifferibili per il quale abbiamo chiesto l'intervento del prefetto Giuliana Perrotta, di farsi parte attiva della nostra volontà di incontrare le massime istituzioni Regionali e del Governo nazionale".

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