Sardegna

Tenta di ferire a fucilate un allevatore

59enne di Sestu bloccato dai carabinieri, illesa la vittima

Redazione Ansa

Ha tentato di ferire a colpi di fucile un agricoltore, con il quale in precedenza aveva avuto degli attriti. Arrestato per porto illegale di arma da fuoco, minaccia aggravata e spari in luogo pubblico un 59enne di Sestu, Carletto Ledda.

L'episodio è avvenuto ieri notte, poco dopo le 23, in località Is Crus, a Sestu. Ledda, dopo aver imbracciato il suo fucile calibro 12, si è piazzato a circa una settantina di metri dall'allevatore e ha esploso due colpi. Fortunatamente la vittima, un uomo di 54 anni, non è stato colpito.

Ledda è poi fuggito a bordo del suo furgone, ma è stato bloccato dai carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Quartu. Nel furgone, in un sacco di juta, i militari hanno trovato l'arma. Il 59enne è stato quindi arrestato. Dagli accertamenti è emerso che all'origine dell'episodio ci sarebbe una contesa per la conduzione del fondo agricolo a Is Crus.
   

PROCESSO LA PROSSIMA SETTIMANA - Sarà processato martedì 29 novembre con l'accusa di porto abusivo di fucile, ma quel giorno il pm del tribunale di Cagliari, Rita Cariello potrebbe contestargli anche gli spari in luogo pubblico e le minacce aggravate. Carletto Ledda, l'agricoltore di 59 anni di Sestu, è ora ai domiciliari dopo la convalida dell'arresto eseguito dai carabinieri della stazione di Sestu e dal Nucleo radiomobile di Quartu.

E' accusato di aver sparato due fucilate al vicino di fondo, Francesco Fadda, agricoltore di 54 anni, dopo una lite sulla proprietà del terreno. "Poteva uccidermi - ha detto la vittima, che si costituirà parte civile con l'avvocato Monica Tascedda - per fortuna non mi ha colpito. Non mi aveva mai minacciato e in passato andavamo anche d'accordo".

Sequestrato il fucile calibro 12 che Fadda poteva detenere in casa ma non portare in giro, non è escluso che ora il magistrato ordini ulteriori accertamenti in vista della prosecuzione del processo con rito direttissimo. L'indagato ha nominato come difensore di fiducia l'avvocato Marcello Chessa, che contesta l'intera ricostruzione fornita dall'accusa ma non svela la sua strategia processuale.

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