Sardegna

Offensiva per più donne in politica

"Battaglia di civiltà" con presidi in 142 Comuni

Redazione Ansa

Ormai è diventata una vera e propria "battaglia di civiltà" che coinvolge non solo i 60 consiglieri all'interno dell'Assemblea sarda, ma anche gli amministratori comunali, i sindaci e i singoli cittadini: tutti a gran voce chiedono l'introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale.

Il grido si è levato alto davanti ai municipi di 142 Comuni dell'Isola, compreso quello di Cagliari, grazie alla mobilitazione promossa dal movimento "Meglio in due" e dall'Ugl, che si sono presentati con la bandiera dei Quattro Mori listata a lutto per chiedere più donne in politica e nelle istituzioni.

Ai manifestanti non sono bastate le rassicurazioni del presidente della commissione Riforme, Francesco Agus, che ha dato per imminente un accordo trasversale in Consiglio e definito una priorità l'introduzione della doppia preferenza di genere nell'ordinamento della Sardegna.

"Mi sembra singolare che questo tema venga definito un'urgenza alla vigilia del nostro presidio - osserva Lucia Tidu, una delle portavoci del movimento - serve una norma immediata che riequilibri la rappresentanza. E questo strumento non può che essere la doppia preferenza di genere". "E' davvero una battaglia di civiltà - conferma Sandro Pilleri dell'Ugl - noi siamo in prima linea su questo tema".

Nel frattempo, mentre i manifestanti sollecitano un incontro con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, in diversi Comuni, tra i quali Cagliari e Alghero, è stata approvata una mozione che impegna l'Assemblea sulla modifica della legge elettorale. "A Sassari se ne discute oggi, a Nuoro giovedì - annuncia Tidu - Il documento, invece, è stato bocciato a Carbonia".

GANAU, PRONTO AD ACCELERARE L'ITER DI RIFORMA - "Non solo sostengo e ritengo essenziale la battaglia sulla doppia preferenza di genere, ma sono pronto a confrontarmi nel merito con l'associazione Meglio in due". Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, replica a stretto giro ai promotori dei presidi in 142 comuni per chiedere la modifica della legge elettorale. E annuncia: "sono pronto ad accelerare l'iter consiliare della proposta nei limiti e nelle forme concesse dal regolamento".

"Ho sempre ritenuto che l'attuale legge elettorale sia una vera schifezza sotto tutti i punti vista - sottolinea il massimo rappresentante dell'Assemblea sarda - nello specifico la parte relativa alla doppia preferenza di genere, norma inserita in bozza e cancellata a voto segreto che ha avuto come conseguenza la presenza in Aula di sole quattro donne. Come è noto, proprio di recente - aggiunge Ganau - il Consiglio regionale ha approvato all'interno delle legge sulla semplificazione un articolo specifico che ha come unico obiettivo quello di introdurre, anche a livello regionale, importanti azioni per le pari opportunità di genere.

La Regione dovrà adottare da subito un linguaggio istituzionale ed amministrativo 'non discriminante e rispettoso dell'identità di genere'. Piccoli passi certo - ammette il presidente del Consiglio - che ritengo però essenziali, ai quali aggiungo un altro risultato ottenuto durante l'elezione per la nuova composizione del Consiglio delle Autonomie locali. Sono otto le donne che compongono il Cal e questo perché è aumentato il numero di donne elette alla carica di sindaco".

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