Sardegna

Sisma, "una scossa tremenda poi la fuga"

Il racconto di un informatico di Siliqua trapiantato in Umbria

Redazione Ansa

"Un pò di apprensione perchè la scossa di ieri alle 22 è durata qualche secondo di troppo, ma paura non più di tanto. Sta di fatto, però, che sia io che i miei amici ci siamo precipitati fuori dalla casa dove stavamo cenando. Eravamo davvero preoccupati". E' il racconto di Marco Saba, informatico di Siliqua che dal 2006 abita a Citerna (Perugia) ma lavora a Città di Castello, 40 km a nord del capoluogo umbro, sulla linea della faglia appenninica che arriva da Gubbio.

"Ieri eravamo proprio a Città di Castello e abbiamo sentito la scossa in maniera intensa - dice all'ANSA - C'era il diluvio e la gente che abbiamo trovato in strada ha cercato riparo vicino alla porta delle proprie abitazioni. Alcune persone che erano con me sono state chiamate dalla famiglia: erano in apprensione per le scosse e hanno deciso di andare a dormire in macchina perchè durante la notte, in questi casi con scosse così forti, non si dorme tranquilli".

"Io posso dirmi fortunato - ammette - la casa in cui vivo è un casolare di campagna con muri larghi un metro, con legno e cotto, una struttura solida e l'immobile è abbastanza nuovo. Le persone che abitano tutto attorno, invece, non possono dire la stessa cosa, perchè le case sono sorte nell'età medievale e se la scossa arriva forte qualche danno lo fa di sicuro. Inoltre - osserva - io lavoro in un ufficio all'interno di un centro commerciale realizzato con una struttura antisismica, quindi anche quando c'è la scossa la si avverte in maniera diversa".

"E' comunque una sensazione particolare che non riesci a mettere subito a fuoco, soprattutto per chi, come me, viene dalla Sardegna, unica regione italiana che non è interessata dai terremoti - racconta ancora Marco - All'inizio sembra quasi di avere un giramento di testa e non si capisce se ad oscillare sei tu o la stanza. E anche quando il monitor del Pc sul quale stai lavorando inizia a muoversi, la sensazione è quella di avere uno sbandamento".

Stamattina Marco è andato a lavorare normalmente e nella sua zona non ha visto crolli, ma quella dell'epicentro la conosce bene perchè in quei luoghi pratica l'arrampicata: "sì - conferma - quei paesi mi sono familiari, lì le scosse hanno fatto molti danni. Speriamo solo che sia finita".

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