Sardegna

Turismo: associazioni bocciano legge

Meglio pausa riflessione, ottimisti per impegno commissione

Redazione Ansa

Serve una cabina di regia per dare una governance al turismo: è necessario interpretare correttamente le nuove dinamiche del settore a partire dall'accessibilità con i trasporti interni ed esterni, ma anche rendendo riconoscibile l'offerta di qualità e lottando con più incisività contro l'abusivismo.

E' quanto hanno chiesto Confcommercio, Confindustria, Confesercenti e Confapi alla commissione Attività produttive del Consiglio regionale che ha sentito in audizione sulla proposta di legge organica di settore le quattro associazioni, che rappresentano assieme l'80% del comparto turistico isolano Le organizzazioni, che hanno presentato un documento politico contro il provvedimento legislativo, hanno incassato l'impegno della commissione a fare un'ulteriore riflessione sul testo per vedere di modificare alcune parti.

Le associazioni invieranno le proprie proposte emendative per cercare di rendere più snella la legge di settore, ben sapendo che "qualora l'esito del prossimo referendum costituzionale fosse positivo, la legislazione in materia passerebbe di nuovo nelle competenze dello Stato", hanno sottolineato le quattro organizzazioni. "Ancor più inutile - hanno precisato - sarebbe lo sforzo elaborativo dell'Assemblea regionale".

Il presidente di Confcommercio Sardegna, Alberto Bertolotti, ha ribadito che "alla Sardegna non serve una legge 'sul' turismo ma 'per il' turismo. Si riapra un tavolo vero di confronto, tecnico e di merito. Noi ci siamo", ha chiarito. "Da parte nostra - ha assicurato Alberto Scanu di Confindustria - c'è la massima disponibilità ad affrontare i temi in discussione, ma se si vuole puntare sul turismo bisogna mettere in campo altre cose". Carlo Amaduzzi di AssoHotel (Confesercenti), ha auspicato che "nella cabina di regia possano trovare spazio gli assessori del Turismo, Trasporti, Agricoltura, Anci e associazioni".  

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