Sardegna

Appalti truccati: confisca beni per 8mln

Provvedimento tribunale Oristano colpisce capo della 'cupola'

Redazione Ansa

 Dopo il sequestro provvisorio dello scorso luglio, scatta la confisca definitiva di beni mobili e immobili per 8 milioni di euro a carico di Salvatore Pinna, l'ingegnere di Desulo (Nuoro) considerato dagli inquirenti il capo della 'cupola' degli appalti in Sardegna, inchiesta ribattezzata 'Sindacopoli'. Il provvedimento di confisca ha colpito anche il figlio Sebastian e lo stanno applicando in queste ore gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza.

La decisione era nell'aria ed è stata ufficializzata oggi dal tribunale di Oristano - presidente Silvia Palmas - dopo la richiesta della Procura. Ora tutti i beni verranno acquisti dal Demanio. Secondo i giudici, quello che è stato confiscato è frutto delle attività illecite svolte da Pinna nell'ambito dell'associazione a delinquere che aveva lo scopo di pilotare incarichi professionali e appalti in molti comuni della Sardegna.

Oltre ai conti correnti di Pinna e figlio, il provvedimento di confisca riguarda anche le quote della società Essepi Engineering, terreni di grande valore nel territorio di Palau, autovetture e motoveicoli e la quota di leasing della cosiddetta Torre Arancione di Cagliari che ospitava gli uffici della stessa Essepi, al centro dei traffici di Sindacopoli.

Il Tribunale ha accolto quasi integralmente le richieste del pubblico ministero Marco De Crescenzo, che aveva insistito per la confisca di tutto il patrimonio, pari a circa dieci milioni di euro, riferibile direttamente o indirettamente a Pinna.
  
   

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