Sardegna

Scuola: sindacati, al via in mezzo al caos

Iniziate le chiamate dei docenti, "Riportateli vicino"

Scuola occupata a Goni

Redazione Ansa

di Stefano Ambu

Campanella anticipata di 48 ore in molte scuole dell'Isola. Ma, a due giorni dal via ufficiale, previsto per mercoledì 14, con le prime lezioni arrivano i primi problemi. Nel mirino il cosiddetto dimensionamento: all'annunciato accorpamento e trasferimento dei loro bambini in altra sede i genitori degli alunni delle elementari e delle medie di Goni hanno risposto con l'occupazione della scuola. E sul posto sono arrivati i carabinieri.

I militari sono intervenuti anche a Suni per fare chiarezza sulla destinazione di due alunni dopo la chiusura della prima media. Alla fine i ragazzi sono stati iscritti a Tresnuraghes. Ma il Comune, dopo l'inconveniente, con una nota firmata dal sindaco, Angelo Demetrio Cherchi, minaccia di rivolgersi ai legali. Situazione molto calda anche a Guspini: il caso dell'istituto Volta finisce addirittura in Consiglio regionale. "Interrompere un indirizzo di studio dopo due anni - afferma la consigliera Rossella Pinna - ritengo che non abbia motivazioni così forti né dal punto di vista culturale, né economico. Stiamo parlando della eliminazione in un sol colpo, di due classi terze (diurna e serale) appartenenti al corso per Tecnici per i Servizi socio sanitari, frequentata con fatica e impegno anche dagli studenti lavoratori".

Presentata un'interrogazione all'assessore regionale della Cultura, Claudia Firino. "Una decisione basata esclusivamente sui numeri - sottolinea Pinna - che non tiene conto neanche di aspetti fondamentali come il disagio logistico o i costi di trasporto per le famiglie degli interessati, obbligati, nel migliore dei casi, alla scelta di iscrivere i propri figli negli Istituti di Oristano o Cagliari".

Rivolta anche al Liceo Artistico di Cagliari: genitori e alunni non vogliono traslocare dal centro a Monserrato. Il problema è legato alle condizioni degli stabili che hanno ospitato le lezioni negli anni scorsi. Approvato un documento di lotta: in programma lezioni all'aperto, forum sui social, presidi per raccolta firme, incontri con personalità della cultura e della politica. Una serie di iniziative per piegare "l'importanza dell'istruzione artistica e musicale, per sottolineare la necessità della sua centralità in ambito cittadino e l'indissolubile legame col suo tessuto sociale. Il liceo artistico e musicale di Cagliari deve e può stare a Cagliari".

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