Sardegna

Stop occupazione militare,via iniziative

Attivisti, "vogliamo costruire una mobilitazione di massa"

Redazione Ansa

"Basta occupazione militare in Sardegna, troviamo alternative economiche sociali e culturali per cambiare. A breve organizzeremo le prossime mobilitazioni a partire dai blocchi delle esercitazioni militari dal prossimo autunno". Lo hanno annunciato a Lanusei i rappresentanti dell'assemblea generale di Aforascamp 2016 in una conferenza stampa dove hanno presentato le iniziative che si terranno a Lanusei tra il 7 e l'11 settembre.
    "La Sardegna - ha spiegato il portavoce Enrico Puddu - è la regione più militarizzata in Europa: l'isola ospita più del 60% delle servitù militari dello Stato italiano. Nel territorio sardo ormai da decenni si svolgono esercitazioni militari Nato, italiane e di stati alleati come Israele, vengono prodotte armi utilizzate negli scenari di guerra di tutto il mondo. Vogliamo costruire una mobilitazione di massa, partecipata e orizzontale che possa mettere la parola fine alle attività militari sul nostro territorio e trovare nuove risposte di occupazione per i lavoratori". Dopo un tour di assemblee in quaranta paesi dell'isola, il 2 giugno del 2016 a Bauladu, la maggior parte dei comitati e delle associazioni che da anni combattono su questo tema si è unita nella nuova associazione. Da qui è nato il "Campeggio" contro l'occupazione militare della Sardegna, denominato Aforascamp2016. "L'obiettivo - hanno proseguito Nicola Piras e Nadir Congiu esponenti dell'associazione - è di elaborare una conoscenza comune e condividere opinioni su diversi argomenti e per organizzare le prossime mobilitazioni. Un primo evento avrà luogo dal 7 al 11 Settembre presso il Bosco di Selene e la sua struttura recettiva. Parteciperanno professori universitari, esperti della materia con i quali affronteremo l'argomento dei danni delle basi militari e come convertire questo tipo di economia in una economia più sana".
   

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