Sardegna

Morto Nené, eroe del Cagliari scudettato

Apprezzata ala destra, era ricoverato in una struttura sanitaria

Redazione Ansa

di Stefano Ambu

Se ne va uno degli eroi dello storico scudetto del Cagliari del 1970: Claudio Olinto de Carvalho, per tutti Nenè, raggiunge nel paradiso dei calciatori i suoi compagni di avventura Mario Martiradonna, Giulio Zignoli e Moriano Tampucci nell'indimenticabile stagione che portò per la prima volta il tricolore a sud di Roma. Una formazione che iniziava con Albertosi e finiva con Riva: in mezzo tanti grandi del calcio italiano, molti di loro vicecampioni del mondo in Messico. Nenè era l'unico straniero: la sua nazionale era il Brasile, riuscì a strappare anche una convocazione nella Selecao quando giocava nel Santos, all'ombra di Pelè. Poi sempre Italia (Juventus, una stagione da undici gol), ma soprattutto Sardegna, Cagliari, fino alla fine.

In rossoblù giocò per ben 12 campionati di fila, dal 1964 al 1976, collezionando 311 presenze (per tanti anni record assoluto nella massima serie battuto solo di recente da Daniele Conti). Da allenatore delle giovanili ha seguito Fiorentina e ancora Cagliari e Juve. E poi due parentesi sulla panchina di una prima squadra, in C con Paganese e Sant'Elena. I tifosi rossoblù sono scossi e tristi: molti sui social network postano ricordi personali e aneddoti su quel giocatore che ha fatto la storia del Cagliari. E circola di nuovo il video di una grande partita giocata all'Olimpico con la Roma: Nené che se ne va sulla destra, partendo dalla difesa e seminando via via tutti gli avversari, fino all'assist per il gol di Gigi Riva.

Tante sono le manifestazioni di affetto e cordoglio. A cominciare dal Cagliari calcio che apre la sua pagina ufficiale con un grande 'Ciao Claudio'. Un altro Claudio, lo juventino Marchisio, su Twitter lo ricorda così: "Ho avuto la fortuna di averti come allenatore insegnandomi a calciare con tutti e due i piedi". Un saluto affettuoso che rimanda ai tempi in cui Nenè allenava i giovani della formazione bianconera. Una notizia che ha colpito la città, sindaco Massimo Zedda compreso.

"A lui va il ringraziamento - spiega il primo cittadino - per quella splendida vittoria che non fu solo sportiva. Scelse poi di restare qui, e Cagliari e la Sardegna divennero la sua casa e la sua terra: lo ricorderemo come un fuoriclasse, dentro e fuori dal campo di gioco". Sì, perché Nenè, così come Reginato, Martiradonna, Tomasini, Greatti, Poli, Brugnera e Riva, ormai aveva eletto la Sardegna come la sua casa. Dopo l'addio al calcio, a 34 anni, aveva voluto ricominciare dai bambini. Insieme a Martiradonna era diventato istruttore dei più piccoli al Centro addestramento Gigi Riva, nel campo sterrato delle Saline. Sempre con il sorriso, trasmetteva la passione per il pallone.

A distanza di anni, quando incontrava uno dei suoi allievi, era lui a snocciolare la formazione: ricordava tutti i nomi dei bimbi che aveva allenato. Durante la malattia, negli ultimi anni, gli ex compagni di squadra lo andavano sempre a trovare. Una grande famiglia, quella dello Scudetto. La camera ardente per Claudio Olinto De Carvalho Nenè allestita nel Municipio di Via Roma mentre lunedì ci saranno i funerali.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it