Sardegna

Uccheddu, dopo trapianto podio ciclismo

"Freccia di Gonnos" pronta a nuove sfide, Mondiali e record ora

Redazione Ansa

di Fabrizio Fois

Nel suo curriculum da ciclista non professionista può annoverare le sette maglie azzurre vestite nel ciclocross e il Giro d'Italia elite con Marco Pantani nel 1996. Oggi Walter Uccheddu, la "Freccia di Gonnos", come era stato ribattezzato perché originario di Gonnosfanadiga, oltre seimila abitanti nel Cagliaritano, si può fregiare di alcuni titoli raggiunti prima come dializzato e ora come trapiantato di rene.

Dopo essere stato campione europeo di ciclismo su strada e a cronometro ai campionati di Zagabria del 2012 per dializzati, Uccheddu si è riconfermato campione a Cracovia del 2014 e tuttora detiene il record mondiale dell'ora su pista, conseguito lo scorso anno nel velodromo di Montichiari (Brescia) e omologato dalla Federazione nazionale di ciclismo. In più, dopo il trapianto effettuato all'Ospedale Brotzu di Cagliari, è riuscito anche ad aggiudicarsi la prestigiosa medaglia d'argento di ciclismo su strada ai recenti Campionati Europei per dializzati e trapiantati, svoltisi a Vantaa, in Finlandia, dal 10 al 17 luglio scorso.

"Sono ritornato in sella appena otto mesi dopo il trapianto, ma ho praticato sempre questo sport e quindi per me è stato più semplice - dice candidamente - Però lo sport mi ha aiutato in questa fase della mia via: da dializzato mi ha permesso di effettuare meno dialisi e da trapiantato di recuperare più in fretta". Lo sport come riabilitazione, quindi? "Esattamente, l'attività fisica è un cardine della riabilitazione - risponde il nefrologo dell'ospedale Gianni Piredda, che lo ha avuto in cura - con lo sport si fa un salto di qualità della vita in senso lato. Chi è un atleta come lui avrà una performance migliore e riuscirà a correggere tutto quello che non viene corretto naturalmente. Ma serve forza di volontà", ammonisce.

Uccheddu, che è anche diventato papà da poco e di mestiere segue il mobilificio di famiglia, ha ricevuto l'organo con un metodo tradizionale, ma l'equipe guidata dal chirurgo Mauro Frongia ha raggiunto un ulteriore traguardo: "ora operiamo anche col robot e riusciamo a inserire l'organo più in profondità, attraverso un taglio di soli cinque centimetri sullo sterno, garantendo maggiore sicurezza in caso di eventuale botta sulla parte interessata".

Inoltre il Dipartimento patologia renale si accinge ad effettuare tra settembre e ottobre il primo trapianto "non gruppo compatibile" da donatore vivente, cioè tra 2 persone che hanno gruppi sanguigni differenti (per esempio A e 0). Nel frattempo Uccheddu, sostenuto dall'Asnet presieduta da Giuseppe Canu, che è anche Team manager e presidente della Nazionale azzurra che ha partecipato ai Giochi Europei, è pronto alle prossime sfide: i mondiali di ciclismo a Malaga nel giugno 2017 e il record dell'ora, entrambi nella categoria trapiantati.

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