Sardegna

Sit-in dipendenti Aias a Cagliari

Presidio a Cagliari davanti Palazzo Consiglio regionale

Redazione Ansa

"Vogliamo i nostri soldi". E' il grido dei dipendenti dell'Aias in presidio davanti al palazzo del Consiglio regionale di via Roma. In trecento per chiedere il pagamento di sei mesi di stipendi arretrati. In Sardegna Aias vanta, nei confronti delle Asl, crediti per 13 milioni di euro. Di questi, nell'ultima riunione con la Regione, ne è stato riconosciuto appena uno.

"Siamo qui per chiedere l'apertura di un tavolo permanente su questa vertenza - spiega il portavoce del Comitato spontaneo che ha organizzato il sit-in - questa sarà solo la prima di una lunga serie di manifestazioni". Nell'Isola la questione delle retribuzioni arretrate riguarda 1.200 dipendenti e altri 100 consulenti esterni, distribuiti in 43 centri.

"Lavorare in queste condizioni è negativo anche per i pazienti - sottolinea il direttore sanitario del centro di Cagliari, Antonio Brundu - in questo momento all'assessore Arru interessa solo passare per quello che ha fatto la Asl unica. Ma si dimentica dei malati".

AL VIA TAVOLO TECNICO - Dalla prossima settimana un tavolo tecnico coordinato dall'assessorato della Sanità comincerà a raccogliere tutti gli elementi necessari, a partire dai dati sulla situazione creditoria e debitoria fra Aias ed Asl, per arrivare ad una soluzione della vertenza che riguarda i circa 1.200 lavoratori dell'Associazione italiana assistenza spastici della Sardegna.

Ne dà notizia il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, al termine di un lungo confronto con una delegazione del comitato spontaneo dei dipendenti dell'Aias, che ha manifestato davanti al palazzo di via Roma sollecitando proprio l'istituzione del tavolo e il pagamento di sei stipendi arretrati.

All'incontro hanno partecipato tutti i capigruppo e l'assessore della Sanità Luigi Arru. "Credo che sia un passo avanti - ha spiegato Ganau - che ci metterà nelle condizioni di venire a capo di una vicenda molto complessa con una visione unitaria delle diverse questioni e soprattutto con l'impegno comune di trovare una strada concretamente percorribile in tempi brevi per dare risposte ai lavoratori ed assicurare la continuità del servizio".

Secondo Arru "non sarà un lavoro facile", ma ha assicurato comunque tutto il suo impegno per arrivare a risultati positivi tenendo presente che la questione va divisa in due parti. "Da un lato - ha chiarito l'assessore - c'è una situazione che riguarda il periodo dal 2014 ad oggi per la quale ho chiesto alle Asl di agire con la massima priorità, e solleciterò ancora i commissari per avere tutti i dati necessari.

Dall'altro ci sono tante situazioni frammentate che risalgono in alcuni casi al 1988 quando ancora esistevano le Usl, e sono state oggetto nel tempo di contenziosi, pareri legali e sentenze spesso di segno opposto".

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