Sardegna

Intasca tangente, arrestato funzionario

In carcere responsabile Ufficio Tutela Paesaggio Sassari-Olbia

Redazione Ansa

Un funzionario in servizio all'Ufficio Tutela del Paesaggio di Sassari-Olbia è stato arrestato per concussione dagli agenti del Nucleo investigativo del Corpo forestale della Sardegna. In manette è finito Leonardo Andrea Casanova, di 62 anni. L'uomo è stato bloccato ieri - la notizia è stata diffusa solo oggi - all'interno dell'Ufficio di viale Dante a Sassari mentre gli veniva consegnata la prima tranche di una tangente di 2.500 euro.

L'indagine è scattata a seguito della denuncia presentata dall'amministratore della Argilitti srl, società che si occupa di estrazioni minerarie nei Comuni di Ittiri e Uri, ed è coordinata dal procuratore della Repubblica di Sassari Gianni Caria e dal sostituto Cristina Carunchio.

Alcuni giorni fa il dirigente dell'azienda si sarebbe presentato nell'ufficio di Casanova per chiedere il nulla osta paesaggistico necessario al rinnovo della concessione mineraria. E il funzionario, secondo quanto accertato dagli agenti del Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale, gli avrebbe chiesto denaro, altrimenti avrebbe bloccato la pratica.

L'amministratore della Argilitti ha subito denunciato quanto stava accadendo. Ieri pomeriggio è stata concordata la consegna della prima tranche di 2.500 euro della tangente. I due si sono visti nell'ufficio di Casanova il quale, presa la busta con il denaro, è stato bloccato dagli uomini della Forestale. Adesso si trova in una cella del carcere di Bancali in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Il funzionario è difeso dall'avvocato Gianluca Giordo.

FUNZIONARIO SI DIFENDE, "UN EQUIVOCO" - Un equivoco. Sono le prime parole di Leonardo Andrea Casanova, il funzionario di 62 anni dell'Ufficio Tutela del Paesaggio di Sassari-Olbia arrestato con l'accusa di concussione per aver chiesto una tangente a un imprenditore in cambio del rilascio di una concessione mineraria.

L'uomo, in un primo colloquio in carcere con il suo avvocato difensore Gianluca Giordo, è caduto dalle nuvole. Ieri pomeriggio gli agenti del Nucleo investigativo del Corpo forestale della Sardegna lo hanno arrestato in flagranza di reato mentre riceveva una prima tranche da 2.500 della mazzetta chiesta qualche giorno prima al titolare della Argilliti srl. L'imprenditore, dopo la richiesta di soldi, ha denunciato l'accaduto alla Procura e organizzato l'incontro per la consegna della tangente.

All'ora stabilita gli agenti della Forestale hanno dovuto percorrere solo due rampe di scale per fermare Casanova. Gli uffici della Tutela del Paesaggio si trovano a Sassari, in viale Dante, nello stesso stabile in cui ha sede il Nucleo investigativo del Corpo forestale, giusto un piano più in alto. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella stanza, sulla scrivania del funzionario era stata appena depositata una busta di carta con dentro 2.500 euro in contanti, con banconote segnate in precedenza dagli stessi inquirenti.

A confermare poche ore prima l'incontro pare ci sia stata una telefonata fra Casanova e l'imprenditore, intercettata dagli investigatori. Una breve chiacchierata che, insieme con filmati e altre intercettazioni ambientali, inchioderebbe il funzionario della Regione. Questa mattina, mentre Casanova si trova nel carcere di Bancali in attesa della convalida dell'arresto e dell'interrogatorio di garanzia, gli agenti hanno svolto una perquisizione nell'appartamento dove abita il geometra accusato di concussione, in pieno centro città.

"Casanova è conosciuto e stimato da tutti come una persona irreprensibile - spiega l'avvocato Giordo - Non conosciamo ancora i contenuti dell'ordinanza con cui la Procura ha proceduto all'arresto, ma ho avuto un breve colloquio con il mio assistito, e lui ha accennato a un equivoco. Fra lui e l'imprenditore che lo ha denunciato ci sarebbero stati dei riferimenti a una collaborazione esterna, vista la sua esperienza e professionalità nel settore, ma niente che avesse a che fare con la pratica in discussione nel suo ufficio.

Le indagini sono coordinate dal procuratore della Repubblica del Tribunale di Sassari, Gianni Caria, e dal sostituto Cristina Carunchio. Il Gip è Michele Contini.

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