Sardegna

Archivio digitale, 10 detenuti al lavoro

Impegnati in progetto reinserimento finanziato dalla Regione

Redazione Ansa

"Abbattere la recidiva", ovvero la la possibilità, una volta fuori, di ritornare a delinquere. E' questo, secondo il direttore del carcere di Uta, Gianfranco Pala, l'obiettivo principale di "Archivio digitale", progetto di reinserimento lavorativo di 10 detenuti, finanziato dalla Regione con 100mila euro del Fondo sociale europeo, attuato in collaborazione fra gli assessorati degli Enti locali e Sanità e curato dalla cooperativa Cellarius.

Il progetto, illustrato alla presenza degli assessori regionali Cristiano Erriu e Luigi Arru, è iniziato il 26 aprile scorso e durerà sino al 31 marzo 2017 con la possibilità di essere rinnovato. I dieci sono stati selezionati fra 240 detenuti secondo "il criterio dell'affidabilità", ha aggiunto Pala. I beneficiari, impegnati nella digitalizzazione dei registri e dei fascicoli del Servizio Tutela del Paesaggio hanno già elaborato 24 nuovi registri, digitalizzato 4.000 pagine circa e effettuato 34.800 registrazioni sul database creato dall'assessorato degli Enti locali.

"Il lavoro effettivo è stato preceduto da un periodo di formazione di circa tre settimane, durante le quali i detenuti hanno imparato anche a usare il pc", ha precisato il coordinatore del progetto, Fabrizio Floris (Cellarius). L'età media dei dieci, tutti italiani, è di 37 anni (fra i reati per i quali sono finiti in carcere, l'omicidio, la rapina e lo spaccio di stupefacenti): i quattro che lavorano nell'ufficio Tutela del paesaggio sono in semilibertà, altri due digitalizzano i documenti più antichi dell'ex carcere di Buoncammino presso l'Archivio di Stato in via Sonnino, mentre gli altri quattro lavorano dentro la casa circondariale di Uta perché non possono uscire.

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